2008: Chi Bi di John Woo
Dopo la ventennale permanenza ad Hollywood, il celebre regista hongkonghese torna in patria per girare il film più costoso dell’intera cinematografia cinese (più di un critico ha parlato di un Via col vento asiatico).
I soldi sono stati spesi bene, è indubbio. Quanto di più spettacolare il grande schermo ci abbia mai mostrato: enormi masse ottimamente orchestrate, effetti speciali da plauso, coreografie e scene di battaglia da mozzafiato, movimenti di macchina da vertigine, continuo susseguirsi di avvenimenti dal ritmo sempre incalzante senza un attimo di tregua. Ma non solo. La battaglia dei tre regni brilla anche per l’umanità dei personaggi, le cui psicologie e sfaccettature sono mirabilmente analizzate: il pubblico che desidera qualcosa in più di una forma smagliante e scintillante non avrà di che lamentarsi.
Il film prende ispirazione da un classico della letteratura cinese scritto da Luo Guanzhong (opera considerata l’Iliade asiatica). Pubblicato nel XIII secolo, il libro rievoca l’epica battaglia delle Scogliere Rosse svoltasi nel 208 dopo Cristo, durante la dinastia Han, nel sud dell’immenso impero : è da sottolineare che mai film di guerra fu più pacifista di questo autentico gioiello, gioia per gli occhi e l’intelligenza dello spettatore.
“John Woo firma il suo capolavoro”, ha scritto Il Manifesto: impossibile non essere d’accordo.
Ma tutta la critica si è giustamente entusiasmata: “Due ore e mezza (ma la versione che arriva da noi dura la metà dell’ originale) di furia visiva” (La Repubblica),”Una bella lezione di storia cinese” (La Stampa), “…tutti gli attori, protagonisti e no, sono bravissimi” (L’Espresso), “Cinema formato super. La battaglia dei tre regni esalta il grande schermo” (Il Sole 24 Ore), “John Woo si dimostra un prezioso ponte creativo tra il gusto occidentale e la tradizione cinese” (Comingsoon), “Crudele, mitico e fantasioso, con prodigiosi effetti visivi che moltiplicano il movimento di masse imponenti in carne ed ossa, il film è un capolavoro” (Il Riformista).
p.s.
A John Woo viene consegnato il Leone d’Oro alla carriera nel corso della attuale 67esima edizione del Festival di Venezia
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