Lo scontro armato di Adrianopoli si svolse tra le forze armate romane dell'augusto d'oriente Licinio (265 d.C. - Tessalonica, 325 d.C.) e le truppe del suo collega d'occidente Costantino I (Naissus, 27 febbraio del 274 d.C. - Nicomedia, 22 maggio del 337 d.C.) e rappresentò uno degli eventi conclusivi del conflitto civile che fece sì che Costantino divenisse l'unico imperatore romano. Costantino, sebbene avesse a disposizione un numero inferiore di soldati[1], fu in grado di sconfiggere Licinio[2] in questo primo scontro armato[3].
La situazione di non belligeranza tra i due augusti perdurava già da sette anni (dal 317 d.C.). I figli di Costantino (Crispo e Costantino II) e di Licinio (Valerio Liciniano Licinio) erano diventati cesari per volere dei rispettivi genitori. Tuttavia nel 323 d.C. alcune scorrerie dei Goti[4] portarono al deterioramento del nuovo tipo di organizzazione politica (basata allora su una nuova specie di tetrarchia: due augusti e uno o due cesari per zona). La provincia soggetta ad incursioni, la Mesia, era posta nella parte orientale dell'impero, quindi sotto il governo dell'augusto d'oriente, Licinio, ma Costantino entrò lì in azione per scacciare i Goti[5]. Ciò comportò lo scoppio del conflitto civile l'anno seguente.
Stando all'autore bizantino di trattati storici, Zosimo, Costantino poté disporre di 200 imbarcazioni da guerra (ognuna disponeva di 30 rematori) e di 2.000 per il trasporto delle merci, di 120.000 soldati e di 10.000 fra marinai e cavalieri[6]; Licinio, invece, poté adoperare 350 imbarcazioni[7] (80 giunte dall'Egitto, 80 dalla Fenicia, 60 dalla Ionia d'Asia, 30 da Cipro, 20 dalla Caria, 30 dalla Bitinia e 50 dall'Africa), 150.000 legionari[8] e 15.000 uomini a cavallo[9].
SVOLGIMENTO DELLO SCONTRO ARMATO
Licinio si sistemò provvisoriamente vicino alla città di Adrianopoli (l'odierna Edirne) in Tracia[10], Costantino invece sopraggiunse da Tessalonica[11] con l'esercito, mentre il complesso delle sue navi militari navigò fino al punto in cui il fiume Ebro si immette in mare, giungendo dal Pireo e attendendo ordini in prossimità del corso d'acqua perenne[12]. Le forze armate di Licinio erano collocate dalla montagna che incombe sul centro urbano di Adrianopoli fino a dove il fiume Tonzos sfocia nell'Ebro[13]. Le truppe dei due augusti piantarono le tende una di fronte all'altra, separate solamente dall'Ebro, rimanendo inoperose per alcuni giorni[14]. Costantino, non tollerando più questa situazione di calma apparente, volle adottare un piano astuto inteso a cogliere il nemico di sorpresa, avendo notato che in un luogo preciso il corso d'acqua perenne si restringeva. Fece in modo che l'avversario pensasse, con una serie di manovre diversive, che i suoi soldati stessero per fabbricare una struttura che avrebbe consentito l'attraversamento dell'Ebro. Invece andò con 5.000 arcieri e 80 uomini a cavallo su una collina situata a breve distanza, abbastanza ricca di boschi da tenere celati i suoi movimenti[15]. Costantino, accompagnato da 12 uomini a cavallo, passò l'Ebro dove poteva essere guadato agevolmente e all'improvviso attaccò l'esercito di Licinio, che impaurito a motivo dell'operazione repentina, abbandonò precipitosamente l'accampamento[16], andando dietro al suo augusto. Costantino uccise numerosi soldati nemici e stando allo storico bizantino Zosimo furono ben 34.000 legionari[17]. Il 3 luglio del 324 d.C. l'augusto d'occidente superò in battaglia l'augusto d'oriente, avendo a disposizione un buon numero di militari con lunga attività di servizio e benché avesse tra le sue fila meno armati di Licinio. Il vescovo e scrittore Eusebio di Cesarea riferisce che Licinio, prima che iniziasse lo scontro armato, avrebbe detto le seguenti parole: "Amici e compagni di battaglia, questi sono gli dei patrii che noi veneriamo per averli ricevuti dai nostri antenati, mentre chi guida le armate avversarie contro di noi, ha scelto la strada dell'empietà [...] prendendo in considerazione un dio straniero [...]. Questo momento sancirà chi avrà sbagliato riguardo alla religione adottata e determinerà la supremazia degli Dei venerati da noi o dal nostro avversario"[18].
L'augusto d'oriente, al calare del sole, riunì buona parte dei soldati scampati alla strage e percorrendo la Tracia raggiunse il complesso delle sue navi militari per poi rifugiarsi a Bisanzio[19]. Il giorno seguente i sopravvissuti delle truppe di Licinio, che si erano nascosti sulla montagna o nei burroni, o si erano attardati a ripiegare, desistettero e di propria e libera volontà si arresero a Costantino. Successivamente Licinio insediò come nuovo augusto d'occidente il proprio magister officiorum Sesto Marzio Martiniano[20], con lo scopo di arrestare l'avanzata di Costantino. Al contrario Costantino si spinse in profondità nelle aree soggette all'amministrazione di Licinio, aiutato dalle sue imbarcazioni da guerra che ebbero la meglio su quelle dell'augusto d'oriente nello scontro armato dell'Ellesponto. Il 18 settembre Licinio verrà battuto in modo definitivo nello scontro armato di Crisopoli e Costantino rimarrà l'unico imperatore.
G. CLEMENTE, Guida alla storia romana, Arnoldo Mondadori, Milano 1985;
A. FREDIANI, A. I grandi generali di Roma antica. Newton & Compton, Roma 2003;
S.J. KOVALIOV, Storia di Roma, Pgreco, Roma 2011;
I. MONTANELLI, Storia di Roma. RCS Libri, Milano 1997;
T. MOMMSEN, Storia di Roma antica, Sansoni, Milano 2001;
M. PANI - E. TODISCO, Storia romana. Carocci, Roma 2008;
F. SAMPOLI, Costantino il Grande e la sua dinastia. Newton & Compton, Roma 1955;
A. SPINOSA, La grande storia di Roma, Arnoldo Mondadori, Milano 1998;
A. ZIOLKOWSKI, Storia di Roma, Bruno Mondadori, Milano 2006.
[1] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 1-7.
[2] Pani, M.; Todisco, E. Storia romana. Roma: Carocci, 2008, p. 342.
[3] Eusebio di Cesarea, Vita di Costantino. II, 6, 2.
[4] Tribù germaniche orientali provenienti dall'isola di Gotland e dalla terra di Götaland in Svezia.
[5] Zosimo, Storia nuova. II, 21, 1-3.
[6] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 1.
[7] Sampoli, F. Costantino il Grande e la sua dinastia. Roma: Newton & Compton, 1955, p. 128.
[8] Montanelli, I. Storia di Roma. Milano: RCS Libri, 1997, p. 383.
[9] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 2.
[10] Clemente, G. Guida alla storia romana. Milano: Arnoldo Mondadori, 1985, p. 295.
[11] Spinosa, A. La grande storia di Roma. Milano: Arnoldo Mondadori, 1998, p. 485.
[12] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 3.
[13] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 4.
[14] Frediani, A. I grandi generali di Roma antica. Roma: Newton & Compton, 2003, p. 537.
[15] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 5.
[16] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 6.
[17] Zosimo, Storia nuova. II, 22, 7.
[18] Eusebio di Cesarea, Vita di Costantino. II, 5, 2-3.
[19] Zosimo, Storia nuova. II, 23, 1.
[20] Zosimo, Storia nuova. II, 25, 2.