Oramai si sente parlare sempre più spesso di quello che potrebbe succedere alla Banca Centrale Europea, dopo la fine del mandato ad ottobre di quest'anno di Jean Claude Trichet. Era evidente che la Germania sicuramente ci teneva a sponsorizzare il presidente della Bundesbank Axel Weber, ma questi per contrasti interni s'è addirittura dimesso dal Board di quest'ultima. Altri papabili per la guida monetaria in Europa potrebbero essere Herman Van Rompuy dal Belgio o Cathy Ashton dall'Inghilterra, già presenti nel circuito europeo come dirigenti. Certo è che in questo momento, dove l'Europa sta vivendo una delle crisi politico-esistenziali più importanti dalla sua fondazione, tutte queste titubanze sulla successione alla guida BCE, come minimo creano disagio ed incertezza sulla futura gestione dell'equilibrio finanziario. I politici del vecchio continente dovrebbero mettere da parte ogni tipo di pregiudizio, mitigando le loro posizioni a favore di una candidatura super partes, per il bene dell'euro e dell'Europa stessa. Ecco che allora da più parti si fa il nome di un “italiano” Mario Draghi che di esperienza in materia economica ne ha da vendere.
M.Draghi...Presidente
Lo sponsorizza anche una testata come (The Economist) che sarà conservatrice quanto si vuole ma che sa benissimo come un certo tipo di percorso fatto dal nostro rappresentante nonché Governatore della Banca d'Italia, faccia pensare che sia il più indicato per questo non facile incarico istituzionale. A questo punto però la diffidenza su Draghi s'insinua infingarda, sopratutto nelle credenziali per una sua eventuale candidatura. Palesemente si nutrono dei dubbi riferiti al suo periodo in Goldman Sachs, (La Banca d'affari privata soprannominata “vampiro”) come se la nomea di un'azienda marchiasse a fuoco anche i propri dipendenti. L'esperienza di questo Economista credo non abbia pari in tutta Europa, un curriculum professionale d'alto rango ed una serietà riconosciuta universalmente. E' sicuro, che nelle prossime decisioni dei rappresentanti europei, Angela Merkel cancelliere tedesco e voce più influente del vecchio continente dovrà affrontare anche questi pregiudizi, cercando di convincere i tedeschi e gli altri componenti UE, che “l'Italiano” è un candidato decisamente autorevole sicuramente adatto per poter amministrare l'Europa monetaria. La decisione sarà collegiale, ma le forze in campo sono ben distinte e i giochi gireranno intorno ai due statisti più influenti, cioè Angela Merkel e Nicolas Sarkozy.