Di Mario Marrandino. Il bollettino mensile Bce parla chiaro: “Nel terzo trimestre la crescita dell’eurozona, secondo gli indicatori disponibili fino ad agosto, perderà slancio e l’espansione proseguirà ad un ritmo modesto”. E tra sforzi e varie promesse, continuerà a pesare “un elevato tasso di disoccupazione”.
“I rischi per le prospettive economiche dell’eurozona continuano ad essere orientati al ribasso”. Da un input che poteva essere promettente, si ritornerà a rallentare: la Bce sottolinea che tale rallentamento potrebbe anche essere causa di un vero e proprio blocco di investimenti privati e, inoltre, ulteriore problematiche geopolitiche potrebbero rendere il tutto ancor più difficile ed avere un forte impatto sulle famiglie e sulle imprese. “Nel caso di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce è unanime per quanto riguarda l’utilizzo entro il proprio mandato di ulteriori strumenti non convenzionali per affrontare i rischi”. “Non convenzionali”?
Per quanto riguarda l’Italia, la Bce, come, tra l’altro da settimane a questa parte, è perentoria: “Restano rischi sulle possibilità del governo italiano di centrare l’obiettivo di un deficit di bilancio pari al 2,6% del Pil nel 2014, soprattutto dopo che il quadro economico è risultato peggiore del previsto”. Suggerisce “un ulteriore consolidamento del bilancio per essere in linea con il Patto di Stabilità”.