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La beat generation

Creato il 25 luglio 2011 da Pep89

Ho finalmente letto (e finito) “Sulla strada” di Jack Kerouac e lasciatemelo dire: “WOW!”. E’ un libro che si fa leggere tutto d’un fiato e che è molto lontano da ciò che siamo perlopiù abituati a leggere oggi, libri con un inizio, uno svolgimento che implica un problema e un finale con una soluzione al problema. Questa è, invece, la storia di vari viaggi lungo gli Stati Uniti compiuti dal protagonista, Sal Paradiso, e che spesso sono fatti con l’amico Dean Moriarty.

Ma prima di parlare del libro, volevo soffermarmi oggi su un altro aspetto: la Beat generation. Questo romanzo è stato il manifesto del movimento beat. Ma chi sa cosa è il movimento beat? Effettivamente, oggi se ne parla pochissimo eppure se vi dico James Dean, o Elvis Presley, o Bob Dylan o addirittura figli dei fiori qualcosa in mente vi viene sulla ribellione degli anni ’60. Bene, tutti questi personaggi furono influenzati dal movimento beat.

Il movimento beat nasce verso il 1947, quando a San Francisco si riuniscono Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Neal Cassady. Wikpedia dà una bellissima definizione di questo movimento, perchè “beat” in inglese ha vari significati. Molto immediato è il significato di beat nel senso musicale: il beat è la battuta musicale, e il ritmo del periodo è il “be bop”, uno stile di jazz molto movimentato che oggi si è quasi completamente perso. Ma “beat” è anche tradotto come battuto, e gli artisti beat si sentivano battuti e sconfitti dalla società e dalle sue imposizioni. Inoltre, “beat” è la “beatitudine”, che scrittori e poeti raggiungevano tramite l’uso di droghe e alcool.

Insomma, la generazione beat è una generazione di ribellione, ma non assume mai connotati politici. E questa generazione prende spunti dagli hipster. Essi sono persone che si distaccano dalla cultura americana predominante nel momento, volta al consumismo e alla massificazione culturale. Gli hipsters vivono sotto la paura della guerra atomica e da loro prenderanno anche origine, più tardi, gli hippie (visto come tutto ritorna?  :) )

Dei grandi artisti beat abbiamo sicuramente Jack Kerouac, che ha dato inizio al movimento, insieme a Allen Ginsberg (di cui ho già pubblicato 2 poesie) e Neal Cassady, ispiratore di Kerouac (vedremo domani il suo ruolo in “Sulla strada”) e di Ginsberg (se rileggete Howl, la prima parte è dedicata a lui) e che morì assiderato, tra gli effetti delle droghe, a quasi 42 anni; William Burroughs, di cui famosa è la trasposizione cinematografica di Cronenberg del libro “The naked lunch” (Il pasto nudo”; Lawrence Ferlinghetti, poeta tutt’ora vivente di cui leggeremo in qualche futuro post; Jack Hirschman, altro poeta ancora in vita e di cui ho trovato una poesia interessante; e Gregory Corso, definito il migliore beat insieme a Kerouac e Ginsberg.

Il motivo di tutto questo preambolo è perchè ieri parlavo con tanto entusiasmo del libro che avevo finito, ma mi sono presto ritrovato a dover spiegare cos’è la beat generation. C’era un po’ di sconforto, ma sono stato felice di spiegare cosa fosse e spero proprio che sia rimasto qualcosa di tutto quello che dissi.

Umore del giorno: con un forte entusiasmo! Ma domani vedremo perchè!

Restate in linea!



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