Trama: Belle, figlia di un mercante, si offre di prendere il suo posto come prigioniera di una terribile bestia che vive in un castello incantato. A poco a poco, tra i due nascerà l'amore...
Chi mi conosce sa quanto abbia amato La bella e la bestia, senza se e senza ma il cartone animato Disney più bello in assoluto. Chi mi conosce sa anche che, nonostante mia madre ami definirlo "faccia da porco e leppego", ho un debole per il buon Vincenzo Cassola che, se leggerà queste righe, ora che è single potrebbe anche fare un salto da me. Questo per dire che, all'idea che Gans girasse un film tratto da La bella e la bestia, il cor mi si spauriva molto leopardianamente ma, allo stesso tempo, l'idea di una bestia Cassoliana mi intrigava... beh, mi intrigava aBBestia. Questo dualismo mi ha accompagnata fino all'inizio del film che, per fortuna, si è distaccato completamente dall'adorato capolavoro animato e ha preso una strada tutta sua, consentendomi così di godermelo senza pregiudizi di sorta e anche di emozionarmi e commuovermi, di tanto in tanto. Partendo dalla fiaba nella versione di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, Gans aggiunge elementi che rendono la trama simile a quella dei miti dell'antica grecia e, fondamentalmente, si concentrano più sulla natura bestiale intrinseca dell'uomo che sulla capacità di vedere oltre le apparenze e accogliere l'altro da sé. Tutti i protagonisti infatti, tranne Belle, sono mossi dai più bassi istinti umani quali l'avidità e la vanità e il Principe viene trasformato in Bestia proprio in virtù di questi due difetti, che lo portano ad ignorare le richieste provenienti dall'oggetto del suo amore, fino alle estreme conseguenze. Allo stesso tempo, non esiste per Belle un percorso che la porterà con pazienza ad amare la Bestia in quanto tale ma, come si dice, "ci piace vincere facile"! Al quarto giorno la virtuosa fanciulla è già non tanto conquistata dallo charme della bestia ma dai ricordi della precedente moglie, che le arrivano in sogno nottetempo: Belle vede la donna ballare con quel figo di Vincent Cassel e testimonia pure quanto quest'ultimo fosse una bestia sì, ma a letto. Tac, innamorarsi è un attimo, chiamamela scema, anche perché la bestiola dopo cent'anni, per così dire, di solitudine, ne ha una voglia che lévati e Gans lascia intendere che il protagonista non provi un sentimento così casto e puro verso la Bella (per dire, implorarla di chiamarlo ancora "Disgustoso" per poi afferrarle corpetto e quanto sta sotto per "salvarla" non è molto Disneyano). Infatti sconsiglierei alle mamme di portare le bambine al cinema e andrei per i fatti miei, signore, che lì c'è tanta roba bella e buona.
Tornando in ambiti un po' più cinematografici prima che il fascino di Cassel (e la voce italiana di Roberto Pedicini, santo cielo!!!) mi obnubili la mente, c'è da dire che l'impianto tecnico non si differenzia molto da quello de Il patto dei lupi. Gans sceglie una via di mezzo tra l'approccio Burtoniano e quello di Paul W.S. Anderson, il franzoso adora i barocchismi e si vede; il castello della Bestia è qualcosa di incredibile sia all'interno che all'esterno, le scene oniriche dove Belle si immerge in specchi e fontane danno il capogiro e le poche scene d'azione sono ben coreografate. Gli effetti speciali sono tantissimi e, per la maggior parte, sono realistici e per nulla fastidiosi mentre altri, purtroppo, non raggiungono lo scopo e risultano forzati; uno dei peggio riusciti, purtroppo, è proprio la Bestia che, vista a figura intera, viene penalizzata da movenze troppo rigide. L'unica cosa che non perdono a Gans è quella di avere inserito a forza nella trama un branco di buffi simil-cagnolini che, innanzitutto, visivamente parlando sono un pugno nell'occhio che farebbe ribrezzo persino a Luc Besson e ai suoi Minimei e poi sono completamente inutili per quel che riguarda la storia, messi lì solo per accontentare eventuali spettatori bambini mentre le madri rimangono imbambolate davanti allo schermo e a Cassel. Che, bello lui, nei panni della Bestia/Principe è superbo, sembra che il ruolo gli sia stato cucito addosso. Meravigliosa anche la Seydoux, innocente e sensuale al tempo stesso e, soprattutto, avvolta in mezza dozzina di abiti uno più bello e colorato dell'altro. Gli altri attori invece lasciano un po' il tempo che trovano, non amo molto i francesi e il doppiaggio di solito piatto non giova alla loro recitazione, infatti tra tutti spiccano il bravo e luciferino Eduardo Noriega e la splendida e regale Yvonne Catterfeld, l'uno spagnolo e l'altra tedesca. Insomma, pensavo peggio e invece ho trovato questo La bella e la bestia particolare, avvincente e gradevole, per quanto leggermente sempliciotto e paraculo: sicuramente meglio di molte altre fiabe modernizzate di recente, meglio sicuramente deIl grande e potente Oz o Alice in Wonderland. Potere di Cassel? Probabile, ma quel che è giusto è giusto.
Del regista e co-sceneggiatore Christophe Gans ho già parlato qui. Vincent Cassel, che interpreta la Bestia, lo trovate invece qua.
Léa Seydoux (vero nome Léa Hélène Seydoux-Fornier de Clausonne) interpreta Belle. Francese, ha partecipato a film come Inglorious Basterds, Midnight in Paris, La vita di Adele e sarà anche nell'imminente The Grand Budapest Hotel. Ha 29 anni e tre film in uscita.
André Dussollier interpreta il Mercante. Francese, ha partecipato a film come 3 uomini e una culla, Il favoloso mondo di Amélie, Vidocq, Tanguy, Agents Secrets e Una lunga domenica di passioni. Ha 68 anni e un film in uscita.
Eduardo Noriega (vero nome Eduardo Noriega Gómez) interpreta Perducas. Spagnolo, ha partecipato a film come Tesis, Apri gli occhi, La spina del diavolo, Che Guevara e The Last Stand - L'ultima sfida. Anche sceneggiatore, ha 41 anni.
Se La bella e la bestia vi fosse piaciuto recuperate l'omonimo capolavoro disneyano e Il patto dei lupi. ENJOY!!