La società borghese messa alla berlina
Provocatorio nei confronti della borghesia nostrana, La bella gente (film datato 2009) giunge finalmente in sala. Un film che si fa progressivamente più amaro e riconoscibile, con una fotografia realistica e desolante.
Alfredo e Susanna hanno una casa in campagna fuori Roma dove trascorrono buona parte dell’estate. Un giorno Susanna vede una giovane prostituta che viene maltrattata dal suo protettore e decide di aiutarla portandola a casa. Nadja, inizialmente restia, comincia ad aprirsi con Susanna, ma un evento inatteso provvederà a turbare la quiete.
Ivano De Matteo è abbonato alle provocazioni; infatti prima di convincere il pubblico con la parabola discendente di un padre divorziato (Gli equilibristi) e far suscitare più di un dubbio con l’ipocrisia de I nostri ragazzi, aveva realizzato un prodotto estremamente centrato e focalizzato sull’agiata classe borghese del nostro paese. È convincente l’approccio (semplice e lineare) e ancor di più la delineazione di una realtà tragica, che si riempie di parole vuote e vuote promesse e che distanzia adeguatamente chi ha i soldi da chi non li ha.
Storia di due donne (l’una cresciuta nell’agiatezza e con la convinzione di fare sempre la cosa giusta, mentre l’altra costretta a fare la prostituta al lato della strada), La bella gente mette alla berlina una classe sociale che si sente in dovere di aiutare il prossimo per poi allontanarlo a causa dei pregiudizi. Una pellicola amara che si snoda in modo assolutamente verosimile e che sottolinea l’impegno di De Matteo nel cercare a tutti i costi di svelare l’ipocrisia provocando in modo costante.
Riuscito ritratto di una realtà nella quale nessuno è buono o cattivo, nessuno è eroe o eroina, La bella gente è un ineluttabile percorso circolare che fa riflettere e colpisce con intensità. Un film che è l’espressione di una società pronta a far finta di nulla nel momento in cui le prime difficoltà insorgono. Una società finta, nella quale l’apparente benessere cela un senso d’instabilità frutto della perdita d’umanità e del degrado morale.
Attorniatosi da un cast di tutto rispetto (Monica Guerritore, Antonio Catania, Elio Germano e la giovane Victoria Larchenko), De Matteo conferma la sua peculiare attitudine nel riuscire a mettere in scena la distanza che intercorre tra le buone intenzioni e le opere. Difatti anche in questo film si nota quanto l’ambizione di voler essere qualcosa di diverso e di fare qualcosa di più, si scontri con la realtà, con l’egoismo e l’ipocrisia che seduce e abbandona.
Uscita al cinema: 27 agosto 2015
Voto: ***
