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La bella vita del terrorista di Lockerbie, sfreccia a Tripoli con una Lamborghini
Creato il 08 marzo 2011 da GiancarloVive nel lusso più sfrenato a Tripoli, Abdel Basset al-Megrahi. Lui è l'ex agente dei servizi segreti libici condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie, in cui il 21 dicembre 1988 fece saltare in aria il volo Pan Am 103. Megrahi fu scarcerato nel 2009 dal governo scozzese, che giustifico il provvedimento adducento "ragioni umanitarie" poiché gli era stato diagnosticato un cancro terminale alla prostata che non gli avrebbe concesso "più di tre mesi di vita". Ora, però, vivo e vegeto, gira con una fiammante Lamborghini rossa, e la sua lussuosa villa è in costruzione in uno dei quartieri più esclusivi di Tripoli. L'indiscrezione è stata riportata dal quotidiano britannico Times, che ha ricordato come dietro la scarcerazione dell'attentatore ci fossero le pressioni del governo britannico su Edimburgo per poter ottenere un'importante concessione petrolifera per la Bp (British Petroleum), la compagnia responsabile della tragedia ambientale che ha sconvolto l'ecosistema del golfo del Messico la scorsa estate.
Si aggiunge così un nuovo capitolo all'agghiacciante vicenda dell'attentato di Lockerbie, tornata all'ordine del giorno pochi giorni fa, quando dopo le dimissioni per le atrocità commesse dal regime di Gheddafi, l'ex ministro della Giustizia libico ha dichiarato di avere le prove che "fu il Colonnello in persona a ordinare l'attentato al jumbo. La rivelazione è stata affidata ad un quotidiano svedese, e le parole confermerebbero i sospetti di sempre. "Aspettavamo la notizia da 23 anni", ha sottolineato bert Ammerman, fratello di una delle vittime.
Successivamente alle rivelazioni, i familiari delle vittime hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di "ordinare una completa riapertura del processo per l'attentato". I familiari del velivolo esploso tra Londra e New York mentre sorvolava la Scozia, hanno ricordato come nel 2003 il governo libico aveva "formalmente promesso cooperazione all'Onu nell'inchiesta a patto che fossero revocate le sanzioni per il sostegno al terrorismo" di Gheddafi. Il regime ha però ignorato l'impegno.
di Libero-news.it
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