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La bellezza ci salva ogni giorno

Creato il 08 dicembre 2010 da Dallomoantonella

Oggi credo di avere banalmente compreso perché l’uomo tiene tanto alle proprie opere d’arte,  a volte sembra   più che agli uomini stessi.

Questo    dato di fatto che sembra   ripetersi    puntualmente nella storia  mi aveva sempre un poco scandalizzato; cosa può avere più valore della vita umana?  Quale opera d’ingegno potrebbe essere degnamente  preferita alla salvezza di vite umane?  Detta in  questo modo la risposta  non può che essere corale ed inoppugnabile:  nessuna opera d’arte val più di un uomo, chiunque esso sia.

Ma sappiamo che non è così…qualcosa dentro di  noi comincia a  sibillare…e a fare distinguo: però, dipende dalla persona  in  questione; se la persona è un clochard?  Vale un barbone  la Gioconda di Leonardo?  Se fossimo in   quel museo dove sta custodita la bella dama, e se questa dama fosse in pericolo di distruzione, e se dovessimo scegliere nella tempestività del nostro intervento se salvare  l’insostituibile  quadro  o la vita di un pezzente che dovesse passare in quel luogo per pura circostanza,  dove si dirigerebbe spontaneamente la nostra azione di  salvataggio?

Temo di conoscere la risposta,  non escludo che molti di noi  sceglierebbero  di salvare il celebre dipinto a discapito del povero umiliato.

Da  qui la domanda più che legittima: cosa raffigura per noi  un reperto artistico,  un  qualcosa  che è stato consacrato  nel tempo  come  unico, irripetibile e di  ineguagliabile valore?  Rappresenta il nostro essere sopravvissuti al tempo, cioè alla morte, cioè al contingente. Ogni essere umano deve o dovrà morire, ma non ciò che ci può sopravvivere…

L’arte è l’immortalità  che vince  sul finito, esattamente come la filosofia  che è immortale in  quanto arte del  comprendere, esattamente  come  l’amore che è immortale   in quanto  arte  del sacrificarsi per qualcuno.

Quando ci troviamo in una condizione particolare della nostra vita,   quando comprendiamo che  tutto del nostro tempo sta mutando radicalmente con un passo senza ritorno,  quando   ci troviamo a dovere scegliere di  dovere portare con noi  qualcosa  che conti, che ci rappresenti, che non possiamo lasciare all’incuria del caso, ecco che ci troviamo a selezionare   gli oggetti, le cose, i pezzi  che per noi hanno un particolare significato,  cioè quelli  stessi  creati dal nostro ingegno, dalla nostra fantasia.

Se da un lato è pur vero che non c’è creatura vivente di maggior valore di un figlio,  dall’altro lato è pur vero che  i figli acquistano, anzi, già vengono al mondo con la loro autonomia  ed il loro diritto sovrano  ad autogestirsi.  Non questo vale per gli oggetti;  gli oggetti, tra i quali possiamo annoverare universalmente ogni opera d’arte,  non sono creature viventi autonome e sovrane, ma  creature  morte  che ci rappresentano e che si rimettono alla nostra capacità di custodirle….

Esattamente come dei figli  piccoli che necessitano della patria potestà.

Dunque,  creature nel senso di create da noi,  morte nel senso  di  non viventi  come solo un  essere umano  può essere considerato l’espressione eccelsa della vita,  ma  immortali   perché ci sopravviveranno e dunque  saranno il nostro segno tangibile del continuare   ad essere  ricordati.

Ma  perché è così importante   rimanere nella memoria  di chi ci ha conosciuto,  che sia direttamente o indirettamente, non importa?

Perché  io credo che   nel ricordo  sopravvive appunto la vita, il fiato di creazione  che ha permesso a quell’opera  di ingegno  di venire al mondo  e di trovare il suo più o meno   perenne collocamento.

Solo Dio, cioè solo  un essere non umano  e per essenza immortale, cioè fuori del tempo,  potrebbe senza esitazione scegliere di  salvare il barbone e  non l’opera d’arte.  Dio in quanto Dio non necessita del tempo, non necessita  della creazione  di sé  che possa ricordare l’esistenza stessa  del divino, e dunque solo per questo Dio è amore puro,  capacità assoluta e perfetta   di darsi  senza  richiesta di avere  qualcosa   in   cambio.

In  conclusione,  Dio è un artista  che ha creato  senza  bisogno,  l’uomo  è  creativo   perché necessita di  ripetersi  e di  lasciare  un segno di sé  nel prossimo.

La bellezza ci salva ogni giorno

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