Girovagando su Internet spesso imbatto in blog dove le magre vanno contro le grasse e viceversa. Ognuna ha i suoi motivi per esistere e l'altra invece deve sparire. Adesso che poi le grasse stanno ritornando di moda, si sentono finalmente padrone di se stesse e allora? Via le magre!Quando leggo questi post, da tutte due le parti, mi viene anche un po' da sorridere: tu hai un tuo corpo, perché vuoi eliminare le altre?Poi anche questa definizione di "grasse" e "magre", questa distinzione che c'è, le trovo molto infelici. C'è persino differenza tra due corpi magri e tra due corpi grassi!Sono contenta che per le formose ci sia più attenzione per il vestiario (anche se molto ancora si può fare), ma proprio per questo non vorrei mai che tutte le ragazze magre sparissero dalla faccia della Terra. Ovviamente poi non sto parlando di patologie, di disturbi alimentari (dall'anoressia alla bulimia o anche il binge perché questo è un altro discorso) sto parlando del proprio corpo.Il confronto in questo caso è sempre una brutta bestia quando ti porta al di là del proprio corpo, quando il soggetto non sei più te stessa.Se quella ha un corpo così, tu cosa puoi fare? Puoi giusto correggere qualcosa (senza inutili stravolgimenti tipo chirurgia plastica a gò-gò o palestra a tutta manetta solo perché Mens sana in corpore sano), ma alla fine l'unica cosa da fare è rapportarcisi con questo dono che ci è stato (da chi, ci pensate voi).Amarlo? Odiarlo? Accettarlo, così com'è e forse il corpo vi "risponderà".In diverse religioni il corpo è una fonte di malignità, ma se noi siamo creati a somiglianza di quel Dio, allora siamo creati anche a somiglianza di quel corpo e quindi anche il nostro corpo rientra nella sfera della divinità.Con quel corpo che abbiamo possiamo rapportarci con le persone, con il mondo esterno e anche con quello interno. Provate a pensarci anzi a esserne più consapevoli.
Studio. Torso, effetti del sole, 1875
Giovane bagnante, 1887
Bagnante che si sistema i capelli, 1893
Bagnante in piedi, 1896
Bagnante bionda, 1881
Bagnante su una roccia, 1892
Giovane bagnante, 1892
La bagnante bruna, 1909
Bagnante, 1903
Giovane bagnante, 1888
Bagnante coi capelli lunghi, 1895 ca.
Donna nuda in un paesaggio, 1883
La Parrucchiera (Bagnante che si sistema i capelli), 1885
Pierre-Auguste Renoir trascorse i suoi ultimi anni di vita (morì nel 1919 a 78 anni) dipingendo le bagnanti. Aveva le dita deformate dall'artrite, ma continuò a dipingere. Diceva che finiva se era soddisfatto, se poteva "sentire" la carne.Se c'è una cosa che mi prende molto da questi dipinti è la confidenza che queste donne hanno. Questi ultimi anni avranno forse liberalizzato il sesso, ma per quanto riguarda la confidenza col proprio corpo nella vita quotidiana siamo proprio messi male. Il piacere nel corpo non sta solo nella sessualità (intesa come atto fisico), ma anche nel piacere di sentire tipo la pioggia sottile sulla tua pelle, di sentire un abbraccio che ti pervade o una carezza sulla guancia.Abbiamo un corpo per sentire tutto questo e molto altro.
Camminiamo con questo corpo, viviamo con esso e allora facciamolo insieme!
P.S.: Se non avete un corpo come quello delle donne qui sopra non importa. Sono più importanti le sensazioni che provate con "esso".
P.P.S.: Chiedo scusa ai maschietti. Non sentitevi esclusi perché parlo anche a voi nonostante ci siano dipinti di sole donne.