L’attesa del piacere è essa stessa il piacere*
Quanto è bello aspettare? Quanta adrenalina scorre nelle vene quando siamo in attesa di qualcosa di piacevole, tanto desiderato? Questi sono i due interrogativi che mi sono posto stamattina, all’alba, svegliandomi dolcemente in questo dì di festa. Dicembre è un mese meraviglioso (oltre a Gesù tra l’altro siamo nati io, mia madre e in extremis pure mio suocero) e il giorno 9 sarà una di quelle date che ricorderò a lungo.
Ho sempre avuto fretta di fare, imparare, scoprire, vedere sin da bambino, quando scalpitavo nel letto per correre in sala da pranzo la mattina di S.Lucia ad aprire i regali… ma solo quando ho avuto una figlia a cui farli ho ritrovato quella gioia, quell’adrenalina che scorre, nella trepidante attesa di un evento. Poi quasi tutto finisce, rapidamente, le emozioni sfumano e la vita ricomincia, spesso torna ad essere quella di prima, solo con qualche regalo o un ricordo in più! La magia del Natale (o di Santa Lucia per la tradizione bresciana e bergamasca) è riscontrabile a ogni nuova nascita, di un figlio come di un progetto, di una passione che prende finalmente piede come di una luce che s’intravede in fondo al tunnel di una malattia. Quando raggiungiamo quella luce, quando faccio il primo passo in una nuova avventura, quando inizia una nuova vita, sentiamo sgorgare amore dal nostro cuore, in un mix di paura per ciò che non conosciamo e piacere per ciò che potremo ricevere.
Voglio ricordare questo 9 dicembre come attesa di ciò che sarà, tra poche ore in biblioteca a Leno, un evento da incorniciare: “Natale in Armonia” mi ha risvegliato dal sonno notturno con il cuore dolcemente aperto, in una bellissima attesa che volevo scrivere su questo blog, una fugace e trasparente sensazione di leggerezza che mi attraversa da capo a piedi. L’atmosfera di oggi è già scritta, ora non resta che viverla.
Buon divertimento a chi ci sarà, a chi ha collaborato per questo piccolo (ma per me molto importante) evento e… a me stesso!
N.B.(*) = la frase non è del sig.Campari ma di Gotthold Ephraim Lessing (1729 – 1781), filosofo, poeta, favolista, drammaturgo e saggista tedesco. Grazie sig.Lessing!
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