la bellezza delle cose fragili

Creato il 10 maggio 2014 da Verdeacqua @verde_acqua

C'è una cosa davvero bella di questa mia gravidanza: il tempo. Non quello che sembrava non passare mai. Quello nuovo.
Sono sempre stata una paladina del lavoro per le donne incinte, perchè la gravidanza non è una malattia, avrei dato chissà che cosa per lavorare quando ero incinta di Pietro, ma non l'assume nessuno una con la panza, ho difeso la ministra divenuta tale all'ottavo mese e anzi trovo non ci fosse nessun miglior esempio di quello. Per le aziende che danno lavoro, per le donne che lavorano. Ho sempre creduto che il giorno che sarebbe nuovamente toccato a me avrei continuato ad essere presente in ufficio fino all'esplosione. Così era a settembre. Ero felice, incinta e al lavoro. Poi sappiamo com'è andata.Questa volta è tutto diverso. Sarà stato il precedente fattaccio, a cui si è aggiunto il riposo forzato di un mese a letto per colpa di quel distacco, e la ginecologa mi ha consigliato vivamente di starmene a casa. Riposo è la parola d'ordine, mi ha detto.
Prenditi cura di te. 
Il mio non è un lavoro faticoso, non sempre per lo meno. Ci sono sì le occasioni in cui devo stare in piedi tanto, ci sono le volte in cui di persona seguo un evento e devo fare il lavoro duro, specie in questo periodo dell'anno, che poi quando la realtà lavorativa è piccola e si è in pochi è davvero impossibile dire no, io quello non lo faccio, ma ci sono sicuramente giorni e giorni in cui potrei starmene seduta alla mia scrivania, tranquilla. Ma a quanto pare anche lo stress mentale può essere dannoso. E di quello devo dire che nel mio ufficio ce n'è in abbondanza. Che non sia il lavoro della mia vita l'ho già raccontato più e più volte, che l'ambiente lavorativo sia davvero pesante pure e che io somatizzi molto beh si è visto alla grande. 
Per cui adesso ho del tempo. Che poi non è proprio così che funziona. Perchè quando credi di averne e pensi e progetti e pianifichi tutto quello che prima non riuscivi a fare stai certo che il tempo continua a sembrare troppo poco. Ma questa sono io, ormai ci ho fatto l'abitudine.Mi riposo molto, questo sicuramente e sto imparando a prendermi cura di me. E non è per niente male. Posso prendere un caffè con un'amica senza dover fare mille incastri, posso fare la spesa quando il mercato è vuoto, posso leggere un libro al sole alle dieci di mattina, posso andare a prendere mio figlio sempre in orario (va beh non proprio sempre sempre), posso fare tutte quelle cose che facevo di sera/notte in orari solari, posso decidere di fermarmi e sdraiarmi se mi prende la paura perchè quel dolorino al basso ventre non mi piace, posso viaggiare, senza macinare chilometri come ho fatto a Londra, ma con calma, sapendo di non poter fare tutto perchè devo anche fermarmi. Ecco, sto imparando a fermarmi. Forse. Anche se può non sembrare così. Con calma. La bellezza di questo tempo che mi è stato concesso sta proprio qui, nella sua fragilità. Perchè solo quando si parla di vita forte e delicato diventano sinonimi , solo quando si parla di vita l'incertezza e la bellezza possono andare d'accordo.Allora mi chiedo: sto così bene perchè in fondo in fondo si è risvegliata la parte più casalinga di me che nemmeno sapevo di avere o perchè è una pausa da un lavoro che non sento mio, a cui ancora non riesco a dare un senso?
In verità la questione non esiste, non possiamo permetterci di vivere solo del suo lavoro e poi sono certa che a lungo andare, quando il non far nulla non sarà più legato ad un riposo forzato, il mio amor proprio di donna indipendente salterà di nuovo fuori e non potrò starmene a casa, pena l'impazzimento. Chissà che arrivi l'ispirazione, chissà che quella strada che intravedo si riempia di luce, chissà che diventi un pò più coraggiosa. Tanto coraggiosa da buttarmi, crederci e farmi il culo come si deve, questa volta per me. 

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