Passeggiando per il centro di Firenze sembrerebbe che non ci sia un albero a pagarlo oro e che la città sia totalmente priva di verde. Ma questo è un grande, grandissimo errore; il fatto è che, piuttosto, questi giardini, privati, non si vedono, racchiusi entro alte mura che ne celano la vista all’esterno ma che, una volta riusciti a varcarne la soglia, ci conducono in un’altra dimensione, sospesa tra il fiabesco e la realtà. Alcuni di questi giardini sono delle vere e proprie inedite scoperte, come il Giardino Corsi Annalena, sconosciuto anche a buona parte dei Fiorentini, altri invece sono molto noti ma, poiché sono privati, risulta difficile visitarli. Il Giardino Torrigiani, su via de’ Serragli, è esattamente il giardino cui mi riferisco ora: apre solo su appuntamento per visite guidate oppure approfitta di alcune particolari occasioni, come le giornate dei Cortili e Giardini Aperti indetta dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, per spalancare le sue porte al pubblico. Il quale si riversa qui curioso ed entusiasta.
Il bastione di difesa voluto da Cosimo I ricompreso all’interno del Giardino Torrigiani
Il parco è davvero molto grande, per cui il pubblico viene raccolto in gruppi e accompagnato attraverso visite guidate lungo il percorso. Un percorso che attraversa prati, passa su un ponticino, si inoltra in un bosco dominato da piante secolari, costeggia le mura della città e il bastione di difesa voluto da Cosimo I compreso all’interno della proprietà, ammira, senza potervi salire, il torrino a pianta circolare che ricorda lo stemma della famiglia Torrigiani, e poi ridiscende verso i prati ordinati e le aiuole nel mezzo delle quali sta la statua del giovane Pietro Torrigiani, rappresentato nudo come un giovinetto dalla bellezza ideale, abbracciato al suo maestro Seneca.
Il gruppo scultoreo di Pietro Torrigiani col maestro Seneca, posto al centro delle grandi aiuole al termine del percorso di visita
Il giardino è in effetti pieno di simbologie che rimandano alla filosofia e alla massoneria, cui i Torrigiani erano affiliati (così come l’architetto del giardino, Luigi de Cambray Digny). Il giardino dà l’impressione di essere un mondo a sé, proprio per via dei suoi ampi spazi, dell’alternarsi delle aree a giardino ordinato con il bosco, per i pendii che vi si trovano… quasi 7 ettari di terreno fanno del Giardino Torrigiani uno dei più grandi giardini privati d’Europa all’interno di una città. Esiste fin dal ‘500 come orto botanico, ma ha la sua rinascita proprio nell’800, quando Pietro Torrigiani lo acquisisce, lo amplia e lo affida al Digny e a seguire a Gaetano Baccani, al quale si deve la realizzazione del Torrino. Questo, che oggi non è più praticabile, conservava al suo interno una raccolta di strumenti astronomici, una biblioteca e aveva sulla sommità una terrazza per l’osservazione del cielo. Dal terrazzamento artificiale sulla quale sorge, in effetti, celato dagli alti alberi si intravvede un ampio panorama che spazia fino al Museo della Porcellana di Palazzo Pitti, ricompreso all’interno del Giardino di Boboli che da qui in linea d’aria non dista molto.
Il torrino del Giardino Torrigiani
Il giardino è un orto botanico tuttora molto importante che accoglie al suo interno alberi di pregio, rari e secolari, come la sequoia, il cedro del Libano, grandi alberi di querce; inoltre ospita serre, limonaie e tepidari dove oggi vengono tenuti corsi di giardinaggio e di pittura botanica.
Firenze è davvero in grado di regalare ogni giorno qualcosa di più a chi la vuole conoscere fino in fondo, a chi non si accontenta dei soliti percorsi. E un altro piccolo tassello di questo grande e dettagliato puzzle che è Firenze è stato aggiunto alla mia personale conoscenza della città che, dopo ormai 5 anni che vi vivo, ancora non ha smesso di incantarmi.