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La Bête Humaine: Dumont Indaga le Debolezze degli Uomini

Creato il 05 dicembre 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
La Bête Humaine: Dumont Indaga le Debolezze degli Uomini

P'tit Quinquin è una miniserie francese di Bruno Dumont, in quattro episodi, presentata all'ultimo Torino Film Festival. Nord della Francia, un piccolo paese è scosso da una serie di eventi disastrosi. Nella regione agricola di Boulonnais, all'interno di un fortino utilizzato ai tempi dello sbarco degli alleati, viene trovato il cadavere di una mucca con all'interno resti umani. Da lì una serie di eventi porteranno alla scoperta di altri cadaveri, tutti uccisi in modo cruento e quasi surreale, che i due componenti della gendarmeria, il nervoso capitano Van der Weyden e il suo aiutante Carpentier, seguiranno tra una folle corsa in macchina, accelerate, impennate e modi assolutamente discutibili di investigazione.

Alle indagini del poliziotto si affiancano quelle del piccolo Quinquin, bimbetto sveglio, capobranco di una baby gang. Tipica rappresentazione dell'eroe di Dumont: imperfetto, problematico e disadattato. Tutti i personaggi, com'è solito fare il regista, risultano quasi delle caricature. Naso, occhi, bocca, tratti del viso, tutto l'insieme è assolutamente imperfetto e proprio per quello di una bellezza fuori dagli schemi. Fuori dai dettami tradizionali, si snoda la storia: una detective story che segue le regole e i processi di un thriller, dapprima riflessivo, che assume poi le dimensioni di un'operazione farsesca, surreale ed esilarante. Poco importa, in realtà, dell'indagine condotta dalla gendarmeria, Dumont, attraverso l'analisi dei comportamenti dei protagonisti, analizza i misteri della natura umana, i suoi scatti d'ira, le sue stranezze, la sua cattiveria, l'egoismo e la sua attitudine a farsi influenzare dagli schemi della società. Lo stesso detective indugia, sbaglia, continua a comportarsi come un principiante, forse perché già dall'inizio per lui è chiaro che il colpevole è la "bestia umana", così come gli suggerisce il suo aiutante Carpentier.

Dumont analizza i misteri della natura umana, i suoi scatti d'ira, le sue stranezze, la sua cattiveria, l'egoismo e la sua attitudine a farsi influenzare dagli schemi della società

Il regista però sposta poi l'attenzione ai lineamenti dolci e delicati dei bambini protagonisti della serie, ai loro occhi profondi e ai gesti di tenerezza che si scambiano. Chiunque si troverà davanti questo lavoro di Dumont non potrà che rimanerne affascinato, divertito per certi versi, e anche leggermente scosso. La rappresentazione delle debolezze umane è magistrale, senza cadere mai nella morale e nella pesantezza; una rappresentazione che risulterà piacevole nella sua amara ironia. Imperdibile la scena del funerale e il ritrovamento di uno dei cadaveri sulla spiaggia, momenti che vi faranno ridere fino alle lacrime.


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