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La Bibbia firmata Chagall: “La discesa verso Sodoma”

Da Leragazze

La Bibbia firmata Chagall: “La discesa verso Sodoma”

Della storia di Abramo, che prende le illustrazioni 6-11, presentiamo anzitutto la n. 8, “La discesa verso Sodoma”.

E qui la sparo ancora più grossa del solito: ritengo infatti che quest’opera di Chagall costituisca uno dei vertici dell’arte sacra tout-court!

Pispole, e come mai?

L’episodio è noto, anche se un po’ meno di altre scene della vita di Abramo. Anzi, nella storia dell’arte mi pare che non compaia sostanzialmente mai. Dopo che il Patriarca ha ospitato i tre “angeli” (illustrazione n. 7, non riportata), gli ospiti divini gli mostrano da lontano la città di Sodoma, preannunciandogli che verrà distrutta a causa della sua malvagità e perversione. Abramo però intercederà a lungo presso Dio, supplicandolo di risparmiare la città anche soltanto in nome di 50 giusti che vi si trovino… o 40… o 10… o 5…

Alla fine, risulterà che l’unico giusto è Lot; perciò verrà allontanato da Sodoma da uno degli angeli, poi la città verrà distrutta dal fuoco che scende dal cielo. MA questo è il seguito della storia, NON l’episodio illustrato da Chagall, che non mostra affatto la rovina di Sodoma, soffermandosi invece sul momento in cui i quattro personaggi osservano la città (la si intravede in basso a sinistra).

La scena è intensa, soffusa di malinconia. Gli angeli sono poco eterei, e pensierosi. Il volto del Patriarca è pieno di tristezza, se non di dolore; già ha le mani giunte per pregare. E qui entrano in scena i sottilissimi artifici di Chagall, che con pochi tocchi trasferisce il discorso su un piano più ricco e più alto. Una delle ali di un angelo, con la sua linea curva dietro la testa di Abramo, gli disegna l’aureola, da prendere nel suo significato originario: “piccola alba”, luce spirituale che irradia, in questo mondo, dalle persone che sono imbevute della presenza di Dio.

Ancora di più. Abramo si trova “tra i due cherubini”… come Dio in persona quando si manifesta sull’arca dell’Alleanza. Il Dio non raffigurabile diventa visibile in Abramo, con il suo atteggiamento. Atteggiamento di “com-passione”. Un Dio che non sa risolvere i mali della Storia con un colpo di bacchetta magica, ma vive sulla propria pelle le tragedie umane e lotta insieme all’uomo per superarle.

Lo sguardo misericordioso di Abramo sarà l’ultima parola della Storia?

dhr



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