

"In principio Dio creò il cielo e la terra": (creò, cioè fece dal nulla, servendosi solo della Sua parola, della Sua volontà): con questa affermazione che è la base della nostra fede, Mosè inizia il racconto meraviglioso della Creazione nella Genesi, il primo dei libri sacri che compongono la Bibbia. E per popolare il Cielo, Dio creò gli Angeli, puri spiriti, immortali, dotati di grande bellezza e sapienza, tra i quali primeggiava Lucifero: il più bello ed il più sapiente. Ma proprio per questo egli divenne tanto superbo da credersi uguale a Dio. "Io porrò il mio trono sugli astri di Dio e sarò simile a Lui" gridava egli orgogliosamente. "Chi mai può essere come Dio?" opponevano l'Arcangelo Michele e gli Angeli rimasti fedeli a Dio. E Dio intervenne in questa prima lotta fra il Bene e il Male punendo la ribellione di Lucifero e dei suoi seguaci col precipitarli nell'Inferno e privarli della Sua gloriosa visione. Lucifero divenne allora Satana, lo spirito del Male, e diavoli furono chiamati i suoi seguaci.
Poi Dio creò la luce che chiamò giorno, separandolo dalle tenebre che chiamò notte; creò l'aria che circorda tutta la terra; separò le acque dei mari dalla terra che tosto ricoprì di tenere erbe e di alberi giganteschi; creò il sole che di giorno illumina e riscalda la terra, la luna che di notte la rischiara e tutte le altre innumerevoli stelle che sono nel cielo, assegnando ad ognuna la propria orbita in quell'ordine meraviglioso che solo Dio poteva fare. Quindi popolò le acque di pesci di ogni forma e grandezza, l'aria di uccelli di ogni specie e colore e la terra di animali.
Infine Dio volle creare l'uomo: con un po' di fango ne formò il corpo e poi vi alitò sopra il soffio della vita e lo chiamò Adamo, che vuol dire "uomo fatto di terra". Poi, perchè l'uomo non si sentisse solo, creò la donna che Adamo chiamò Eva, cioè "madre di tutti i viventi". Tutto ciò Dio fece in sei "giorni" - o epoche che dir si voglia - e il settimo giorno riposò, cioè smise di creare - stabilendo con ciò l'obbligo del riposo festivo.

Ma Satana, pieno di odio e d'invidia per lo stato di felicità toccata ai nostri progenitori, si trasformò in serpente, si nascose fra le fronde di quell'albero e, quando passò Eva, ne staccò il frutto più bello e glielo porse dicendo:"Se lo mangerete, non morrete, ma diventerete simili a Dio". Sul principio Eva, ricordando l'ammonimento divino, rifiutò, ma poi si lasciò convincere dalle parole del serpente: prese il frutto, ne mangiò metà e corse a dare l'altra metà ad Adamo. Ciò li rese subito coscienti della grave disubbidienza e dell'atto di superbia commesso, per cui, temendo la collera divina, corsero a nascondersi. Ma presto la voce di Dio si fece udire: "Adamo, dove sei? Perchè hai mangiato il frutto dell'albero proibito?".
Ed Adamo tentò di scusarsi:
"La donna che tu mi hai dato per compagna mi ha dato il frutto, ed io ne ho mangiato".
Allora Dio chiese ad Eva:
"Perchè hai fatto questo?".
Ed Eva, piangendo rispose:
"Il serpente mi ha ingannata ed io ne ho mangiato".
Poi attesero, tremanti di terrore e di rimorso, la pena per la grave colpa commessa. E Dio, si rivolse per primo al serpente, lo maledisse e lo condannò a strisciare sempre sulla terra. Quindi punì Adamo ed Eva cacciandoli dal Paradiso Terrestre, a guardia del quale pose un Angelo dalla spada fiammeggiante perchè gli uomini non potessero più farvi ritorno, e li condannò a lavorare la terra con fatica e sudore della fronte per ricavarne il nutrimento necessario. Infine li rese soggetti al dolore, alla malattia, alla morte. Così l'umanità, nelle persone di Adamo ed Eva, lasciò le terre benedette dell'Eden per iniziare il suo duro pellegrinaggio nei domini desolati della terra abitabile.
.....Caino e Abele
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