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La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale

Creato il 18 settembre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

D.J. MacHaleD.J. MacHale;

È il creatore, regista e produttore di diverse serie televisive e film per ragazzi (in onda su Nickelodeon, The Disney Channel, HBO, Showtime, PBS, Discovery Kids). È autore della saga di straordinario successo Pendragon – Journal of an Adventure through Time and Space. La luce della notte è il primo episodio di una nuova avvincente serie da brivido. Vive con la famiglia in California.

Sito dell’autore

 

La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale
Titolo: La biblioteca degli incubi – La luce della notte (isbn 9788854129689) 
Autore: D.J. MacHale
Serie: Morpheus Road , 1
Edito da: Newton Compton
Prezzo: 9,90 €
Genere: Fantasy, Horror, Narrativa per ragazzi
Pagine: 310 p.
Voto:
La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale

La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale
La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale
La biblioteca degli incubi di D.J. MacHale
 

Trama: Marshall Seaver ha sedici anni, ed è una preda. Macabre apparizioni lo perseguitano, voci inquietanti lo tormentano e lo costringono ad affrontare l’oscura verità: a dargli la caccia è qualcosa di soprannaturale. È lo Scavatombe, un personaggio dei suoi disegni che sembra essersi improvvisamente materializzato. Eppure l’estate sembrava tranquilla, finché il suo amico Cooper è scomparso nel nulla, senza lasciare traccia. Tutti pensano che sia scappato e che tornerà presto, ma Marshall sa che è solo l’inizio di un incubo a occhi aperti, popolato da mostri semi-umani, fantasmi e morti viventi. Sparizioni, omicidi, sinistre visioni che conducono alla follia: c’è un filo rosso di paura che lega tutto questo a Marshall e allo Scavatombe. Con l’aiuto della sorella di Cooper, l’unica persona a cui riesce a raccontare ciò che sta accadendo, Marshall dovrà guardare negli occhi l’orrore, e sconfiggerlo.

«Tenere la luce accesa non vi servirà a niente»


Recensione:

 di RanYuu

Marshall Seaver è il classico geek, ama la musica, i fumetti e le ragazze non lo filano di striscio. Tutto nella norma: un qualsiasi sedicenne un po’ sfigato che va a scuola, lavora part-time in un negozio di trofei dove incide targhe e coppe, finché la sua passione per il disegno non gli fa creare lo Scavatombe. Un personaggio mostruoso che ben presto diventerà realtà e sconvolgerà la sua esistenza e quella di chi gli sta attorno. Proprio con la comparsa dell’essere mostruoso armato di piccone, il suo miglior amico Cooper sparisce durante una gita in barca. Nessuno pare interessarsi dell’accaduto, data l’indole ribelle di Coop; solamente Sidney, la sorella di quest’ultimo, bellissima e austera darà una mano a Marsh e ne diventerà la confidente di orribili visioni.

Partiamo con il fatto che è una storia per adolescenti, quindi le scene horror non faranno accapponare la pelle più di tanto, ma se avete amato la serie di “Piccoli brividi” ve lo consiglio. Lo stile confidenziale dell’autore mi è piaciuto, le debolezze e i dubbi di Marsh sono quelli che abbiamo avuto tutti quindi già nelle prime pagine ci si può identificare nel personaggio principale.

Strani rumori e scricchiolii: con questi aspetti tipici da film del terrore, inizia una sequela di avvenimenti che man mano però non ho trovato poi così “paurosi”. Ok, ci sono laghi di sangue, non-morti che risorgono e questo Scavatombe che continua a sussurrargli di cercare un’alabarda che ha perduto lungo Morpheus Road. Ma l’inseguimento del pesce/mostro nel lago lo trovo superfluo e noioso, troppi elementi che non vengono valorizzati buttati lì a caso… mancavano i vampiri ed eravamo a posto. Sì, perché i fantasmi ci sono eccome.

Quindi in questo marasma orrorifico, ne esce una storia interessante che si perde un po’ al centro ma riemerge con un finale tutto aperto per il seguito. Vi starete forse chiedendo come mai il libro in italiano si chiami “La biblioteca degli incubi“? E io che ne so, di biblioteche nel libro non c’è nemmeno l’ombra, anzi March è sempre in giro con la sua fedele bici, a piedi, in acqua scooter o a nuoto ma sempre all’area aperta.

Credo che gli spunti per un buon secondo romanzo ci siano tutti, non ci resta che aspettare!  


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