Titolo: La biblioteca dei morti
Titolo originale: Library of the Dead
Autore: Glenn Cooper
Traduttore: G. P. Gasperi
Editore: Nord
Prima edizione italiana: 21 maggio 2009
Prima edizione: Arrow - 21 maggio 2009
Pagine: 439
Prezzo: Rilegato - € 18,60
Will Piper è un agente dell'FBI prossimo alla pensione a cui viene affidato un ultimo caso: una serie di omicidi senza apparenti legami che gettano New York nel panico. Da alcuni giorni un misterioso killer ha cominciato a inviare strane cartoline con il disegno di una bara e una data. I destinatari, senza eccezioni, muoiono tutti nel giorno scritto sulla cartolina. Tocca a Will scoprire come abbia fatto il killer a uccidere tante persone diverse in modi così divergenti, imbucando le cartoline dall'altra parte dell'America prima di ogni delitto.
Parallelamente, nell'VIII secolo dopo Cristo nell'Isola di Wight, alcuni monaci accolgono uno strano bambino dai capelli rossi e gli occhi verdi, settimo figlio di un settimo figlio. Non parla, ma scrive nella polvere e quando viene messo davanti a un foglio bianco comincia a vergare una lista infinita di numeri e di nomi.
Le indagini di Will sembrano a un punto morto, nonostante la sua esperienza e l'aiuto della collega Nancy. Finché l'incontro con un vecchio amico non lo mette sulla giusta strada...
Anche se questo non è il genere di libri che leggo di solito (ormai avrete intuito che preferisco il fantasy), ho trovato il libro di Glenn Cooper molto interessante. Prima di tutto non è privo di elementi sovrannaturali, ad esempio la storia ambientata nel passato che fa da premessa e conclusione a tutto il libro. E anche i personaggi sono ben costruiti. Il protagonista ha tutte le caratteristiche del playboy, ma ormai ha superato la mezza età e invece di essere il classico eroe al servizio del bene, il suo unico desiderio è arrivare alla pensione senza ulteriori problemi. E anche alla fine, quando prende la decisione di disubbidire agli ordini, più che per il desiderio di fare la cosa giusta è perché vuole rivendicare i meriti del proprio lavoro, almeno questa è stata la mia impressione.
Una cosa che mi è piaciuta del libro è stata anche la struttura della narrazione, che riprende punti di vista diversi in tempi e luoghi differenti, in una costruzione quasi cinematografica. Il ritmo della narrazione è così molto più veloce e spinge ad andare avanti per scoprire cosa succede ai personaggi appena lasciati. Essendo una strenua fan dei telefilm di investigazione, questo libro, che unisce sovrannaturale e indagini, non poteva che soddisfarmi.
Vi farò sapere degli altri libri di Cooper, che ormai sono nel mirino delle mie letture future!