Sì, lo so. Questo è sicuramente il mio periodo monotematico dedicato alla dieta e alla perdita di peso. Nella lotta impari contro calorie e cellulite, ho deciso di acquistare una nuova bilancia, perché la mia fedele compagna di tanti anni ha deciso di gettare la spugna, impazzendo improvvisamente e dando, è il caso di dirlo, i numeri. Un giorno pesavo tot, l'altro 5 kg in meno, la stessa sera 8 kg in più. Nonostante cambi di batterie, ricerche di pavimentazioni in piano, armata di livella per evitare che anche una fuga tra le mattonelle potesse urtare la sua suscettibilità, la mia bilancia è definitivamente morta. La scelta, allora, è caduta su qualcosa di completamente diverso che non mi desse gli stessi problemi. Ho acquistato una bilancia meccanica, di quelle con la rotellina per tararla sullo 0 che fa tanto anni sessanta. Il responso è stato terrificante, perchè il mio peso era ben diverso (in peggio) rispetto all'ultimo registrato con la defunta pesapersone. Non paga di ciò, ho avuto la malugurata idea di pesarmi anche sulla bilancia della mia estetista che, però, mi ha riportato un peso addirittura superiore a quello già scioccante (nel senso di shock o di sciocco?) del mio nuovo acquisto.Imperterrita - e in cerca della verità come solo un filosofo dell'antica Grecia - ho acquistato un'altra bilancia, questa volta elettronica. Ancora una volta il peso registrato è diverso dalle sue due omologhe, sebbene si avvicini drammaticamente più a quello per me negativo. La confusione regna sovrana, perché lo so anche io che non ci saranno mai due bilance che pesano allo stesso modo, ma lo scarto tra le tre (o, meglio, tra quella gentile e quella acidissima) è di circa nove chili. Un po' troppi per non cadere nello sconforto dell'incertezza.Ok, è vero che quello che conta è la progressiva perdita di peso su una o tutte e tre le bilance. Ma in un mondo in cui sei giudicata a chilo, non sarebbe giusto sapere almeno qual è il punto di partenza?Io lo ritengo fondamentale anche per fissare l'obiettivo finale (nonché quelli di breve e medio termine) che servono per una preparazione psicologica all'impresa altrimenti impossibile. E' fuori discussione entrare in una farmacia per pesarsi sulla bilancia professionale, sotto lo sguardo incuriosito degli avventori che, per nulla avvezzi alle leggi sulla privacy, si avvicinano con fare impacciatamente indifferente per gettare l'occhio al display (storia vera!).Sarà forse il caso di gettare a mare gli inutili strumenti di rimprovero, capaci di complicarti maggiormente il già difficile percorso. Perché, a dispetto del nome che portano, le bilance minano il tuo equilibrio interiore. Soprattutto se, come in questo caso, buttano numeri a caso, non buoni neanche per il lotto.
Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city.
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