Vi leggete la sua Bio qui (e può valere la pena di leggere cosa ha da dire e insegnare sull’Evangelism Marketing - tema affascinante anche se di applicabilità alquanto limitata).
L’operazione di crowdsourcing si è appoggiata a Facebook e ha permesso alle persone di dare il proprio input su come volevano la nuova birra, quale colore, quale corpo, quando amara e quanto dolce, quanto luppolata e quanti lieviti… sul loro blog potete leggere cosa hanno pensato e perché.
L’operazione si è conclusa il 5 Febbraio e il nuovo prodotto sarà presentato il 10 Marzo.
Dopo i fatti, la mia opinione... ;-)
Bella l’operazione, bello il nome di richiamo.
In pratica però non chiamiamola crowdsourcing. Se un cammello è un cavallo disegnato da un comitato, disegnare una birra a tavolino - specialmente da parte di un pubblico di non esperti - è la ricetta per un prodotto schifoso :-)
Se uno non sa come funziona una birra, non ha idea di cosa viene fuori dando certi parametri… specialmente se non si sperimenta, non si assaggia e non si impara dai propri errori.
Evidente quindi che la ricetta sarà stata pesantemente aggiustata e che il fatto che il prodotto sia stato “fatto” dal pubblico sia solo una trovata di marketing e non una reale progettazione congiunta (quella, ripeto, si fa in laboratorio, facendo assaggiare i campioni… altrimenti è come far progettare un’auto senza far vedere i disegni…. ;-)
In effetti non dicono che la nuova birra è stata progettata dalle persone: in piccolo scrivono che è stata “ispirata”… ;-) e molto ha anche ispirato i media il fatto di aver legato il proprio nome ad un personaggio di tale notorietà nel mondo del nuovo marketing...
Bella operazione, comunque, con oltre 138.000 “likers” e più di 3500 persone che ne hanno parlato. [Branding & Marketing Blog / Venturini]