La BIT e le illusioni

Da Elenatorresani

Da quando ho dovuto accantonare il sogno del Sudafrica, mi sono ridimensionata su mete europee e itinerari più abbordabili. Dopo Stoccolma e la Francia del Nord, quest’anno la mia intolleranza alle calure estive mi spingerà probabilmente su su fino in Finlandia: sarei orientata sul tour HelsinkiTallinn – San Pietroburgo.
Così, per raccogliere tutti gli spunti possibili, anche quest’anno me ne sono andata alla BIT: per scoprire che la Finlandia è stata cancellata dalle penisola scandinava e in Russia esiste solo Mosca. Ora, non so se sono io ad essere completamente rincoglionita (altamente probabile e già ripetutamente dimostrato, non lo nego), ma non solo non ho trovato nessun accenno a Helsinki nel grande stand dedicato alla Scandinavia, ma anche tutto l’isolotto consacrato alla Grande Madre Russia era deserto e povero di informazioni. L’Estonia aveva giusto un bugigattolo tristissimo con due brochurine misere, che nell’anno in cui Tallinn è capitale europea della cultura ci si poteva aspettare qualcosina di più.
Mi sono rincuorata invece passando per la zona dedicata al Nord Africa e al Medio Oriente, ricca di gente, colori, folklore, storia e opportunità. Guardavo i sorrisi degli standisti, le danze, i costumi, e pensavo alle tragedie alle loro spalle che sicuramente significheranno il tracollo del turismo, rischi e incertezze.
Il bello della BIT è che ti sembra di avere tutto il mondo a portata di mano, anche in un anno come questo in cui a portata di mano non c’è proprio niente.


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