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La Bohème La quarta puntata della Bohème, la fine del primo atto! Mimì (È un po' titubante, poi si decide a parlare; sempre seduta.) Sì. Mi chiamano Mimì, ma il mio nome è Lucia. La storia mia è breve. A tela o a seta ricamo in casa e fuori... Son tranquilla e lieta ed è mio svago far gigli e rose. Mi piaccion quelle cose che han sì dolce malìa, che parlano d'amor, di primavere, di sogni e di chimere, quelle cose che han nome poesia... Lei m'intende?
Rodolfo (commosso) Sì.
Mimì Mi chiamano Mimì, il perché non so. Sola, mi fo il pranzo da me stessa. Non vado sempre a messa, ma prego assai il Signore. Vivo sola, soletta là in una bianca cameretta: guardo sui tetti e in cielo; ma quando vien lo sgelo il primo sole è mio il primo bacio dell'aprile è mio! Germoglia in un vaso una rosa... Foglia a foglia la spio! Cosi gentile il profumo d'un fiore! Ma i fior ch'io faccio, ahimè! non hanno odore. Altro di me non le saprei narrare. Sono la sua vicina che la vien fuori d'ora a importunare.
Schaunard (dal cortile) Ehi ! Rodolfo !
Colline Rodolfo !
Marcello Olà. Non senti? (Alle grida degli amici, Rodolfo s'impazienta.) Lumaca !
Colline Poetucolo !
Schaunard Accidenti al pigro! (Sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si avvia alla finestra e l'apre spingendosi un poco fuori per rispondere agli amici che sono giù nel cortile: dalla finestra aperta entrano i raggi lunari, rischiarando così la camera.)
Rodolfo (alla finestra) Scrivo ancor tre righe a volo.
Mimì (avvicinandosi un poco alla finestra) Chi sono?
Rodolfo (a Mimì) Amici.
Schaunard Sentirai le tue.
Marcello Che te ne fai lì solo?
Rodolfo Non sono solo. Siamo in due. Andate da Momus, tenete il posto, ci saremo tosto. (Rimane alla finestra, onde assicurarsi che gli amici se ne vanno.)
Marcello, Schaunard e Colline (allontanandosi) Momus, Momus, Momus, zitti e discreti andiamocerle via. Momus, Momus, Momus, il poeta trovò la poesia. (Mimì si è avvicinata ancor più alla finestra per modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo, volgendosi, scorge Mimì avvolta come da un nimbo di luce, e la contempla, quasi estatico.)
Rodolfo O soave fanciulla, o dolce viso di mite circonfuso alba lunar in te, vivo ravviso il sogno ch'io vorrei sempre sognar! (cingendo con le braccia Mimì) Fremon già nell'anima le dolcezze estreme, nel bacio freme amor! (La bacia.)
Mimì (assai commossa) Ah! tu sol comandi, amor!... (quasi abbandonandosi) (Oh! come dolci scendono le sue lusinghe al core... tu sol comandi, amore!...)
Mimì (svincolandosi) No, per pietà!
Rodolfo Sei mia!
Mimì V'aspettan gli amici...
Rodolfo Già mi mandi via?
Mimì (titubante) Vorrei dir... ma non oso...
Rodolfo (con gentilezza)
Mimì (con graziosa furberia) Se venissi con voi?
Rodolfo (sorpreso) Che?... Mimì? (insinuante) Sarebbe così dolce restar qui. C'è freddo fuori.
Mimì (con grande abbandono) Vi starò vicina!...
Rodolfo E al ritorno?
Mimì (maliziosa) Curioso!
Rodolfo (Aiuta amorosamente Mimì a mettersi lo scialle.) Dammi il braccio, mia piccina.
Mimì (Dà il braccio a Rodolfo.) Obbedisco, signor! (S'avviano sottobraccio alla porta d'uscita.)
Rodolfo Che m'ami di'...
Mimì (con abbandono) Io t'amo!
Rodolfo Amore !
Mimì Amor!
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