Magazine Politica

La bossiade quotidiana e la Chiesa Spa dell’”esentasse”. Il caldo è un problema

Creato il 21 agosto 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
La bossiade quotidiana e la Chiesa Spa dell’”esentasse”. Il caldo è un problemaOggi ci tocca parlare di Chiesa. Tranquilli, non siamo emuli di Paolo di Tarso né nel frattempo abbiamo subito una trasformazione del nostro ateismo paragonabile alla conversione, più semplicemente parleremo di Chiesa Spa, che notoriamente è un’altra cosa. Ma prima di farlo, costretti dalla cronaca, non possiamo non dedicare qualche riga al nostro Umbertino che ieri, ad Alzano, è tornato a fare il Bossi insultando tutti. Oddio, lo “stronzo” a Casini potrebbe anche starci, definire Montezemolo una “scoreggia” potrebbe rappresentare un reato di lesa maestà al peto, ma quando dice che ai giornalisti bisognerebbe dare un sacco di legnate (pur condividendo a metà il giudizio) e “buttare fuori dal tempio” perché “mercanti”, quelli di Famiglia Cristiana, significa che il caldo è tornato pericolosamente a minargli la residua sinapsi. Le legnate ai giornalisti rei di “aver inventato una grande manifestazione dei centri sociali a Calalzo quando non c’è stato niente” è una puttanata. Un po’ perché la manifestazione di protesta era stata organizzata dal leghista Gianpaolo Bottaccin, presidente della provincia di Belluno e un po’ perché non è vero che non è successo niente, visto che Bossi e i suoi hanno annullato la cena di compleanno di Tremonti e sono fuggiti a notte fonda travestiti da mondine con tanto di cosce all’aria. Tralasciando ciò che quel gran genio della politica che si chiama Roberto Calderoli ha detto di Famiglia Cristiana, Bossi si è incazzato con il giornale dei Paolini perché lo ha definito un leader “stanco e solo e in fuga dagli elettori”. Dopo aver chiamato “maitresse” gli editori dei giornali che non la pensano come lui (ad esclusione della “Padania”), l’Umbertino allievo prediletto di Silvio in fatto di menzogne, ha parlato ancora una volta dei “poteri forti” che ci sarebbero dietro alcune testate. Anche noi vorremmo essere un “potere forte” ma solo per tirargli una testata fra le palle. E passiamo al momento clou: la Chiesa Spa. Come qualcuno avrà letto, la visita di Papa Ratzinger in Spagna è costata al governo di Zapatero 100milioni di euro. Gli “indignados” hanno naturalmente protestato ma, contrariamente a quanto avvenuto in altre occasioni, stavolta la polizia li ha buttati fuori da Puerta del Sol e manganellati ben bene. Se gli indignados sapessero quanto costa questo Papa e tutto il suo entourage al governo italiano, forse sarebbero un meno indignati ma tant’è, ognuno si fa i conti a casa sua. L’improvvida uscita del cardinale Bagnasco sulle tasse e i tagli che minerebbero alla radice la tenuta della famiglie italiane, ha suscitato un’ondata di proteste senza precedenti, considerato che il richiamo è stato fatto da un alto esponente di quella gerarchia cattolica alla quale il governo Berlusconi ha concesso tutto quello che è umanamente possibile concedere, prima di “eccedere” nel diabolico. In un nostro recente post abbiamo dato i numeri (letteralmente) delle cifre del rapporto Stato-Chiesa Spa secondo il Berlusconi pensiero. Abbiamo dato quelli relativi all’8 per mille, al 5 per mille, all’esenzione Ici, ai contributi alla scuole cattoliche e agli insegnanti di religione nominati dai vescovi e pagati dallo Stato, alle spese ordinarie dei viaggi del Papa trasformati in Grandi Eventi e caricati sulle spalle della tesoreria nazionale. A questa messe infinita di contributi, esenzioni, privilegi e chi più ne ha ne metta, dobbiamo aggiungere ancora gli 8 milioni e 43mila euro destinati all’informazione cattolica. I dati, che tutti possono leggere andando sul link http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2009/contributi8.pdf, si riferiscono al 2010 e riguardano sia i grandi (sic!) giornali che fanno capo alla Chiesa Spa, che i fogli diocesani, quelli dell’uso improvvido e distruttivo del bene carta che pure il più piccolo santuario, o la pieve sperduta fra le montagne, si sente in dovere di editare per informare le mucche all’alpeggio della funzione delle 5, il cosiddetto Vespro. Se si considera che lo Stato destina all’informazione “laica” solo 2,4 milioni di euro, e poi qualcuno descrive ancora quella cattolica come religione di stato, non pensiamo faccia un cent di danno. Il problema, come abbiamo avuto modo di dire in molte altre occasioni, non sta nella totale assenza di religiosità di politici apparentemente praticanti ma, di fatto, il più lontano possibile dagli stessi fondamenti del cristianesimo, ma nel voto di scambio fra lo Stato e Chiesa Spa alla vigilia delle elezioni. In Italia ilvoto di scambiopolitico-mafioso è un reato ai sensi dell'art. 416-ter delcodice penale. Ma se io politico dico a te Chiesa Spa: “Ti do un sacco di bei euroni se mi fai votare dal clero e dai fedeli che ancora credono in te. In più, non faccio passare le leggi che ti stanno cordialmente sulle palle” questo come si può definire, uno scambio di auguri? Una battuta fra amici buontemponi? Una libera contrattazione? Una dimostrazione di sudditanza religiosa? O più semplicemente uno scambio affaristico per permette al politico di “acquistare” voti a spese di quello stesso Stato che poi governerà? Questo è un cruccio che ci perseguita da anni. Quando eravamo ragazzini e frequentavamo la parrocchia, sotto le elezioni si vedevano uscire dalla canonica pacchi di pasta, di farina, di zucchero, di caffè, e poi bottiglie d’olio, biscotti, coperte, pastrani e scarpe. Già allora ci chiedevamo perché,e soprattutto dove, quel diavolo del nostro parroco andasse a prendere tutto quel ben di dio. Allora c’era Fanfani, oggi c’è Silvio. Allora bastavano i generi alimentari e un po’ di vestiario, oggi non più. Chiaro, o no!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :