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Oggi vorrei ringraziare Lara Zavatteri per aver dedicato, più volte, a “Primavera in Borgogna” uno spazio all’interno del suo blog “La Bottega dei Libri”.
Lara è una giovane giornalista trentina, nonché autrice di numerosi romanzi, fra i quali l’intrigante “L’inclinazione. Storia di Artemisia e Nives”, di recentissima pubblicazione.
“La Bottega dei Libri” non è l’unico blog di cui Lara è curatrice. Vorrei a questo proposito ricordare “Scrivi, pubblica e vendi il tuo libro”: il blog per scrittori e aspiranti tali, ricco di consigli utili per scrivere e promuovere il proprio libro.
Qui di seguito riporto invece il testo dell’intervista al sottoscritto, da lei recentemente realizzata per “La Bottega dei Libri”.
“Oggi vi propongo un'intervista realizzata a Luca Terenzoni, autore del libro "Primavera in Borgogna". Già ospite con una recensione sulla Bottega, in quest'intervista Luca approfondisce alcuni temi del libro, che ho letto e ho trovato intrigante, uno di quei libri che "divori", perchè non vedi l'ora di arrivare alla fine.
Questo il blog del libro: http://www.primaverainborgogna.blogspot.com; trovate anche una pagina su Facebook con tutti gli aggiornamenti. Ecco l'intervista, buona lettura!
1) Descrivi in sintesi la trama del tuo romanzo.
“Primavera in Borgogna” è la storia di Francesco, un uomo alla soglia dei quarant’anni con una vita costellata di successi, il quale entra improvvisamente in crisi a seguito dell’abbandono da parte della sua fidanzata storica a solo pochi mesi dal giorno previsto per il loro matrimonio.
Quando crede che oramai la vita non abbia più nulla in serbo per lui, l’incontro del tutto casuale con un imprenditore francese del settore vinicolo lo porterà a lasciare il suo lavoro in Italia per trasferirsi in Borgogna.
Durante il suo soggiorno in quella suggestiva regione della Francia, Francesco si ritroverà inaspettatamente coinvolto nella risoluzione di un fatto di cronaca nera risalente al passato, in cui scoprirà implicati sia Ludivine, la sua misteriosa e affascinate collega, sia il signor Jean-Marc Robin, il suo nuovo datore di lavoro.
2) Ti domando subito il perché di alcune scelte. Perché San Gimignano, la Borgogna e la primavera?
Dal momento che in “Primavera in Borgogna” ho voluto raccontare il “ritorno alla vita” di Francesco, dopo il periodo di profonda crisi che ha dovuto affrontare a seguito dell’improvvisa rottura del suo fidanzamento, quale migliore stagione dell’anno, se non proprio la primavera, per fare da sfondo allo svolgersi degli eventi.
Inoltre, poiché mi è capitato di visitare proprio in primavera la Borgogna, e dal momento che la storia che avevo elaborato nella mia mente ruotava intorno a un’azienda vinicola francese, è stata quasi immediata la mia decisione di scegliere quella regione della Francia per ambientarvi il mio romanzo.
Infine, essendo stato più di una volta a San Gimignano, ho pensato di ambientare lì l’incipit della storia, perché ho voluto far provare al protagonista le stesse emozioni che ho provato io, nel momento in cui, una volta fuori delle mura, lui si ritrova di fronte allo stupendo panorama della campagna toscana.
3) Il protagonista dopo una delusione d’amore trova inaspettatamente una nuova occasione per rifarsi una vita. Tutto il libro, mi pare, trasmette il messaggio che è sempre possibile rialzarsi, anche nelle situazioni più difficili…
Esattamente. E’ proprio la fortissima volontà di opporsi a un destino avverso, che sembra già irrimediabilmente scritto per loro, che accomuna i personaggi principali di “Primavera in Borgogna”.
4) Come ti è venuto in mente l’intreccio del libro, tra Francesco, Ludivine e il signor Robin?
Mi interessava parlare della crisi personale di un uomo alla soglia dei quarant’anni, un mio coetaneo, che dopo aver raggiunto importanti traguardi sia in campo privato che professionale si trova a rimettere tutto quanto in discussione. La sua nuova convinzione di non rimanere mai più coinvolto in una relazione sentimentale stabile con una donna inizierà però ben presto a vacillare subito dopo l’incontro con Ludivine. La narrazione del rapporto, tutt’altro che semplice, che si sviluppa tra i due si intreccia poi con l’elemento “noir” della storia; e in conseguenza di ciò Francesco arriverà anche a mettere seriamente in pericolo la propria vita.
5) Si comprende che qualcosa di autobiografico c’è di te in Francesco. Hai preso spunto da qualche tua esperienza personale per delineare questo personaggio? Per Ludivine invece ti sei ispirato a qualcuno in particolare?
Io e Francesco siamo molto simili caratterialmente, svolgiamo un tipo di lavoro simile e abbiamo molte passioni in comune; ma per il resto abbiamo avuto esperienze di vita diverse. Per quanto riguarda invece il personaggio di Ludivine, si tratta invece di un “omaggio” alle attrici francesi della nuova generazione. Nel descriverla fisicamente mi sono infatti ispirato a Audrey Tautou, mentre per quanto riguarda il suo nome ho “attinto” da quello di altre due attrici francesi.
6) Leggendo il libro ho pensato che il signor Robin fosse un tassello importante nella vita di Ludivine. Lo è, ma non è chi pensavo. Hai volutamente sviato il lettore?
Non sei la prima che mi fa notare questa particolarità; ma sinceramente durante la stesura del romanzo non ci avevo proprio pensato…
7) Quando hai iniziato a scrivere? Avevi già in mente tutta la trama o l’hai costruita un po’ per volta?
Ho iniziato la stesura di “Primavera in Borgogna” solamente dopo che avevo già completamente elaborato tutta la trama nella mia mente.
8) C’è una parte del libro che reputi particolarmente riuscita, o a cui sei particolarmente affezionato?
Dal momento che si tratta del mio romanzo di esordio, ogni singola pagina di cui è composto riveste per me una grandissima importanza; mentre preferirei che fossero i lettori a esprimersi in merito alla parte del libro che ritengono più riuscita.
9) Come ti sei organizzato per la promozione?
Ho fatto affidamento soprattutto su internet e devo dire di essere abbastanza soddisfatto per i risultati finora raggiunti. A questo proposito vorrei ringraziarti per aver dedicato, in più di un’occasione, uno spazio a “Primavera in Borgogna” all’interno di questo blog.
10) Perché un lettore dovrebbe acquistare il tuo libro?
Consiglierei l’acquisto di “Primavera in Borgogna” non solamente a tutti coloro a cui piacciono le atmosfere francesi, ma anche e soprattutto a chi ama scoprire aspetti nascosti nelle storie.
11) Il libro mi ha fatto venire in mente il film “Un’ottima annata”, anche lì c’è la Francia (la Provenza), il vino, l’incontro di due persone che s’innamorano e la vita del protagonista che cambia radicalmente. Ti sei un po’ ispirato a questo film?
Sinceramente no. Anche se in effetti, come hai giustamente messo in evidenza, sono diversi i punti di contatto tra “Un’ottima annata” e “Primavera in Borgogna”, il mio romanzo si differenzia dal film ( e ancor prima dal romanzo di Peter Mayle ) per i risvolti noir della storia.
12) Sei soddisfatto di questa tua esperienza di scrittore?
Devo dire che per essere il mio romanzo di esordio e, soprattutto, per essermi avvicinato alla scrittura quasi per caso, per i risultati raggiunti sono andato già oltre quelle che erano le mie aspettative iniziali. Indubbiamente la stesura di “Primavera in Borgogna” mi ha permesso di scoprire un lato della mia personalità che neppure credevo esistesse.
13) Per finire, hai qualche altro progetto nel cassetto? Se sì, puoi rivelare qualche anticipazione?
Attualmente, compatibilmente con i miei impegni lavorativi ufficiali, sto scrivendo un’altra storia di ambientazione francese. Poiché anche questo è un soggetto in cui credo, mi piacerebbe ovviamente arrivare alla pubblicazione anche di questo secondo romanzo. Vedremo un po’ come andrà a finire… “
http://bottegadeilibri.blogspot.com/2011/06/intervista-luca-terenzoni-autore-de.html
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