Il graffito raffigurante l'ipotetico dinosauro
La prova che uomini e dinosauri coesistettero? La riporta un graffito ritrovato in una caverna dello Utah, negli Stati Uniti. I creazionisti urlano alla vittoria. L'immagine raffigura un animale dotato di un lungo collo e zampe gigantesche, aspetti tipici di alcuni rappresentanti dei sauropodi. Ma gli scienziati, naturalmente, se la ridono, dicendo che è impossibile: con ogni probabilità il reperto americano raffigurerebbe una specie di serpente disegnato da una mano poco esperta, “disturbata” da agenti esterni, tipo macchie di fango. Autore dell'opera, un nativo americano vissuto qualche migliaio di anni fa, in America. Ancora una volta, quindi, si verifica lo scontro fra creazionisti e darwinisti, ma la battaglia è vinta in partenza dai secondi. Dinosauri e uomini non possono essere convissuti per il semplice fatto che i primi sono scomparsi milioni di anni prima che un essere umano muovesse anche solo un passo sulla terraferma. Le difficoltà a comprendere l'enorme abisso temporale che separa l'esistenza dei dinosauri dall'uomo, è data dal fatto che si fa molta confusione con la scala dei tempi geologici. I grandi rettili del passato, infatti, sono creature tipiche del mesozoico, si sono estinte 64 milioni di anni fa; mentre le prime forme australopitecine, precursori dell'uomo moderno, si sono evolute fra i 4 e i 3 milioni di anni fa. Non c'è storia: nessun Homo sapiens può mai aver visto un tirannosauro, né un sauropode come quello disegnato sui muri della caverna statunitense. I creazionisti si devono rassegnare: il mondo non è cominciato 6mila anni fa, ma un (bel) po' prima.
La prova dell'infondatezza della notizia: il disegno sarebbe "macchiato" da spruzzi di fango