E’ già di dieci morti il bilancio delle vittime della maxi tempesta di neve che ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti. Lo ha riferito l’emittente americana Nbc, secondo cui sei persone sono morte solo nel North Carolina in una serie di incidenti provocati dalle strade ghiacciate. Oltre 85 milioni di cittadini in 20 stati sono coinvolti dall’arrivo di ‘Jonas’, che ha portato alla cancellazione di quasi seimila voli tra ieri e oggi. In Tennessee, North Carolina, Virginia, Maryland, Pennsylvania e nel distretto di Columbia è stato dichiarato lo stato d’emergenza, mentre a Washington - una delle città che dovrebbe essere maggiormente colpita da ‘Jonas’ – il sistema di trasporto pubblico sarà sospeso per tutto il weekend. In stato di massima allerta anche New York, Baltimora e Philadelphia.
(Foto EPA/JIM LO SCALZO)
La bufera di neve “Jonas” travolge gli Stati Uniti, almeno 10 morti. La costa orientale si trova da oltre 40 ore sotto una tempesta di neve di proporzioni epica. La neve cade senza interruzioni e, secondo le previsioni meteo, non è ancora finita: “Il peggio della tempesta sara’ tra le 01:00 e le 13:00 (la mattinata di sabato ora locale; ndr.). Venti dannosi. Neve pesante ovunque. Rimanete al sicuro”, ha ‘twittato’ il servizio meteo nazionale a Baltimora/D.C.. Purtroppo ci sono già le prime vittime, almeno 10 in tutta l’area. Solo nello Stato della Virginia la polizia ha risposto a telefonate per 989 incidenti di traffico e 794 veicoli in panne. Le autorità invitano tutti a rimanere a casa e quelle di Phildelphia hanno lanciato un allerta ‘codice blu’, che significa che chiunque vede un senzatetto all’addiaccio deve chiamare la polizia che provvedera’ a metterlo in salvo.
Washington. La capitale americana si è virtualmente fermata per Jonas, la violenta tempesta di neve e vento si sta abbattendo su Washington da molte ore. La neve continua a cadere e ha obbligato a cancellare oltre 8.800 voli tra venerdi’ e sabato. La capitale è di fatto ‘chiusa’ da venerdi’ per l’epica tempesta che potrebbe essere ricordata come la peggiore nella storia della capitale americana: al calar della sera la maggior parte delle strade erano deserte, i ristoranti chiusi, le strade del centro normalmente gremite di traffico erano insolitamente tranquille. Negli scenari apocalittici ipotizzati, le autorita’ hanno anche messo in guardia dal rischio di ‘black-out’ di energia elettrica, che potrebbero lasciare al freddo e al buio per giorni la popolazione. Secondo la Duke Energy, già oltre 135mila persone sono senza luce. Il sindaco Muriel Bowser, ha avvertito che si tratta di una situazione “di vita o di morte” e che le autorita’ la stanno affrontando con le caratteristiche di una sfida alla “sicurezza nazionale”. ”Voglio essere molto chiara con tutti: consideriamo questa tempesta pericolosa e potenzialmente mortale”, ha messo in guardia venerdì il sindaco. Mentre il direttore del National Weather Service, Louis Uccellini, ha evocato “una tempesta potenzialmente paralizzante” che potrebbe “divenire estremamente pericolosa”.
E’ stato dichiarato lo stato di emergenza in dieci stati (Georgia, Tennessee, Pennsylvania, Maryland, Kentucky, Nord Carolina, New Jersey, New York, Virginia e West Virginia). Ma nessuno è stato colto di sorpresa, perché i meteorologi prevedevano da giorni l’eccezionale tempesta: i supermercati sono stati presi d’assalto da chi voleva accaparrarsi i generi alimentari essenziali. Sono 85 milioni le persone, un quarto della popolazioje americana, potenzialmente interessate dalla tempesta, battezzata dal Washington Post, Snowzilla, versione riveduta del mostro Godzilla. Una quindicina gli Stati che dovrebbero essere interessati, dalla costa atlantica (tra New York e la Carolina del Sud) all’Arkansas, nel sud.
Le previsioni prevedono una caduta di neve di oltre 60cm a Washington D.C. e nella regione, accompagnata da grandine, venti forti (fino al 90km/orari) e inondazioni costiere. (AGI)