La buffonata degli stress test

Da Pukos

Sarà il nostro provincialismo a farci ritenere che, al di fuori dei nostri confini, tutto funzioni bene, tutto venga fatto in maniera seria e rigorosa.

In Italia si fanno le cose “all’italiana” … in Europa, invece …

E la nostra convinzione è talmente radicata che anche quando la burocrazia europea ci dà i più lampanti esempi di inefficienza siamo subito disposti a trovarle scusanti e giustificazioni.

Ed i nostri governanti hanno bellamente approfittato di questa nostra sudditanza, infatti per farci accettare le decisioni economiche più stupide e chiaramente penalizzanti nei nostri confronti, da sempre usano il “mantra” … “ce lo chiede l’Europa” come se ce lo stesso chiedendo il Padreterno in persona.

Nella realtà l’Europa che adesso ci governa non è altro che un’accozzaglia di burocrati messi lì per realizzare un “disegno” ideato da chissà chi.

Questo “disegno”, però, è un’utopia e come tutte le utopie è senza dubbio affascinante, ma estremamente pericolosa, ed ancor più subdola proprio per il fatto che la “pericolosità” è mascherata dal “sogno”.

Ed allora, cari lettori, l’Europa in questi giorni ci sta dando l’ennesima prova di inefficienza e mancanza di serietà. Da tempo, infatti, tutto il settore finanziario è in fibrillazione, la causa? Gli stress-test.

In pratica la nostra benamata Bce eseguirebbe dei “test” per verificare la solidità delle maggiori Banche europee, insomma una specie di “screening” per prevenire possibili fragilità del comparto che è ritenuto responsabile del grande crollo dei mercati finanziari, e poi dell’economia reale, che, partito nel 2008 dagli Stati Uniti ha contagiato tutto il mondo.

Ebbene il controllo dell’operato delle Banche era sempre stato appannaggio delle Banche Centrali nazionali, ma visto che, sotto questo profilo, abbiamo ceduto completamente la nostra sovranità all’Europa ecco che tocca alla Bce controllare la solidità degli Istituti di credito di tutta la zona euro.

Da giorni in Borsa non si fa altro che parlare di questo, dall’esito degli stress test sembra dipenda il futuro del sistema bancario dei vari Paesi, ma non solo, eventuali “bocciature”, infatti, potrebbero avere ricadute pesantissime sull’intero apparato economico e sociale.

Ebbene parrebbe una cosa seria, ed il giorno e l’ora scelti dalla Bce per annunciare l’esito di questi stress-test, ossia domenica 26 ottobre alle ore 12:00, si presentava già come un “mezzogiorno di fuoco”.

Ma ecco che con quattro giorni di anticipo tutti i giornali sono pieni di “anticipazioni”, all’inizio generiche ed ora sempre più dettagliate: saranno 11 le banche che non passeranno gli stress test e tra queste tre italiane. Visto che le nostre Banche testate sono in totale 15 … beh, come risultato non c’è male il 20% dei nostri Istituti viene bocciato.

Naturalmente la Bce si è affrettata a dire che non è stata data al momento alcuna comunicazione ufficiale, che le “indiscrezioni” sono solo tali e quindi prive di alcun riscontro e che i risultati verranno resi noti soltanto domenica prossima.

E allora andiamo a vedere chi “spara” queste notizie assolutamente inventate spacciandole per vere e adombrando la fama di una  Istituzione  seria e rigorosa come la Bce. Si tratta dell’agenzia di stampa spagnola Efe  che naturalmente non cita la sua fonte, ma specifica che si tratta di “fonti interne alla Bce”.

La cosa curiosa, poi, è che fra queste 11 Banche bocciate non ce ne sia nessuna spagnola, ma che strano! Eppure il sistema bancario spagnolo, è notorio, faccia acqua da tutte le parti, in particolare le Banche regionali rimaste incastrate nel crollo della bolla immobiliare che in Spagna è stata gigantesca.

Non solo, ma c’è un’altra “stranezza” le anticipazioni di Efe coincidono quasi alla perfezione con un sondaggio che Goldman Sachs aveva fatto addirittura nel mese di settembre (guarda te che caso!), forse ci troviamo di fronte a qualcosa di “già visto”.

La Bce farebbe fuoriuscire notizie alla maggior agenzia di stampa spagnola (tra l’altro completamente pubblica!), che sarebbe quindi incaricata di far circolare le “indiscrezioni” per vedere gli effetti sui mercati finanziari e quindi poi “indirizzare” l’esito degli stress test in maniera tale da non creare eccessivi allarmismi.

Altro che le cose fatte “all’italiana”!

Insomma gli stress test non sarebbero altro che una buffonata o poco più, che però serve alla Bce per nascondere ancora una volta la situazione pre-agonica nella quale si trova il settore bancario in tutta Europa con gli Istituti di Credito strapieni di titoli pubblici che non rendono nulla, ma che sono costretti a comprare per non far crollare gli Stati nazionali ed un fardello intollerabile di “sofferenze” derivanti da un’economia reale tenuta in vita con un respiratore artificiale.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro 


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