Mercoledì il Parlamento di Sofia ha preso una storica decisione: il riconoscimento che la “bulgarizzazione forzata” dei Turchi di Bulgaria negli anni ’80 – cioè, da parte del regime comunista di Zhivkov – è stata una vera e propria pulizia etnica, l’abolizione di ogni ostacolo formale al processo dei responsabili. Questa politica di assimilazione – furono presi di mira anche i Pomak musulmani – ha comportato il divieto di parlare turco o di esibire simboli o elementi della propria etnicità o religione (nomi compresi) per circa un milione di persone, poi l’espulsione di oltre 300mila nel 1989. Ma su questi Turchia di Bulgaria – quelli espulsi, quelli rimasti – mi piacerebbe scoprirne di più.