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La "buona scuola" di Renzi e dei suoi (consoni) compagni di viaggio

Creato il 25 giugno 2015 da Alessandromenabue
Il ddl Scuola ha incassato la fiducia del Senato. E' doveroso complimentarsi con gli ultras Pd - ai quali vincere interessa assai più che vedere un governo decente all'opera -  per lo straordinario successo ottenuto dalla maggioranza governativa che fa capo al partito che sostengono: un risultato che l'alleato Schifani non ha esitato a descrivere come "una svolta per il nostro sistema educativo nel senso di una maggiore qualità, competitività e competenza" dopo che nel pomeriggio aveva giustamente definito quella della "buona scuola" (sic) una "grande riforma di centrodestra". Ecco, in queste ore di democratico giubilo esprimo ai renziani tutti le mie più sentite felicitazioni per avere infine trovato nell'ex presidente del Senato, in Carlo Giovanardi e in Angelino Alfano gli alleati più consoni al progetto di sfaldamento del sistema scolastico voluto e imposto dal loro amatissimo premier. Vale la pena infine ricordare le parole pronunciate dall'illustrissimo ministro dell'istruzione Stefania Giannini immediatamente dopo il voto di fiducia: "Capisco che si possa masticare amaro vedendo il governo che, non solo mantiene i propri impegni, ma rispetta i tempi, che sono tempi straordinari per un’operazione gigantesca di queste proporzioni. Sfido ognuno a citare un’amministrazione pubblica che abbia compiuto un’operazione di questo genere". Alla Giannini piace vincere facile: nessuno prima d'ora, bisogna ammetterlo, era mai arrivato a tanto, nemmeno la Gelmini. C'è di che vantarsi. Quanto alla tempistica, l'augurio è che Renzi e i suoi cortigiani possano accelerare ulteriormente e dilaniare quanto resta del nostro tessuto democratico il più speditamente possibile. Giusto per abbreviare l'agonia.

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