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Attraverso la splendida Marisa Coulter (Nicole Kidman), il Magisterium vuole controllore soprattutto Lyra, venuta a conoscenza di cose che possono far scricchiolare il potere e in possesso di un misterioso oggetto. Si tratta della bussola d'oro del titolo, un alethiometro, ovvero un fantomatico misuratore di verità (verità circostanziale, non dogmatica, vale a dire verità vs. menzogna, non - sembra - Verità vs. eresia), ma all'occasione - senza troppi riguardi per le premesse - anche fonte di nuova conoscenza. Attraverso questo strumento, Lyra riuscirà a trovare dei fedeli compagni di viaggio, tra cui i Gyziani (un gruppo dall'aspetto metà di pirati, metà di zingari), Lee Scoresby (Sam Elliott), le streghe guidate da Serafina Pekkala (Eva Green), ma soprattutto l'orso Iorek Byrnison (doppiato nell'originale da Ian McKellen), re in esilio dal suo regno.
Non entro nel merito delle controversie tra cristiani (in specie cattolici) e non, rispetto all'immediato allegorismo del film: si tratta di una simbologia così trasparente da non meritare nessuna particolare nota a margine. Siamo di fronte a un'opera di fantasia e va reso onore al merito di aver preso posizione su aspetti così delicati - proprio per la sua radicalità, ne La bussola d'oro si trova un interlocutore degno di confronto dialettico (e, del resto, non mi pare che qualcuno abbia rimproverato a C.S. Lewis il credo sotto l'inventiva fantastica o l'opportunità di quest'ultima). Quello che non va, semmai, è che, sotto ogni aspetto, questo è un film maldestro. Il solo fatto che, della trilogia di Queste oscure materie di Philip Pullman, sia stato realizzato solo il primo titolo compromette già l'intelligenza del messaggio che si vuole proporre e vanifica qualunque tentativo di definizione di fatti e personaggi. Non è tanto che il finale lasci in sospeso: è che tutto il film si gioca sulla prolessi, ovvero sull'anticipo, e non offre elementi interni, anche solo provvisori, di soluzione. Ciò è vero tanto più nella misura in cui nella storia vengono introdotti concetti e nomi che non appartengono ad altri universi fantastici e che, pertanto, andavano chiariti. Inoltre, le scene animate sono spesso buie e caotiche e, se si escludono la piccola protagonista e la perfetta Nicole Kidman, tutti gli altri attori (compresa Eva Green, per la quale confesso di avere un debole), ad andar bene, interpretano il loro ruolo, senza un guizzo che giustifichi il loro personaggio, rimanendo ingessati in una parte. L'impressione che ne ricavo è, in definitiva, quella di un film noioso, per nulla originale e privo di ogni forma di incanto.
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