La Bussola dei mercati è impazzita.!?
Da Roxioni
A proposito di crisi periferiche europee... Questi andamenti poco brillanti del mercato azionario nella penisola iberica (Spagna e Portogallo) sono stranamente simili a quelle di diversi importanti mercati emergenti. Quello che succede in questi mercati periferici non può non significare nulla. Negli ultimi anni, le azioni e le obbligazioni dei mercati emergenti, sono stati un pò la quint'essenza del "rischio". Queste attività hanno la tendenza a
portare i mercati finanziari del mondo sviluppato, in contrapposizione negativa o positiva rispetto allo Shanghai Composite Index. Dunque, dando un'occhiata al grafico nella comparazione tra mercati del mondo sviluppato e il Composite Shanghai, notiamo per esempio che questo indice aveva toccato il minimo più basso già all'inizio del 2008, cioè 4 mesi prima che lo S&P 500 facesse il suo minimo. Anche la maggior parte degli altri mercati emergenti hanno performato allo stesso modo. Cosa significa tutto questo? Lo dice la storia dei mercati, e cioè che dopo il minimo dell''Emerging Markets di quel periodo, quello che successe dopo, fu il mercato orso del periodo 2008-2009.
Oggi invece notiamo un fenomeno completamente opposto. I mercati emergenti sono stati deboli per diversi mesi, anche se i mercati sviluppati hanno continuato a segnare nuovi massimi post-recupero. Questa divergenza non può certo far presagire morte e distruzione, ma neppure ispirare fiducia.!
Forse non ci potrà essere alcun collegamento tra il recente acquisto di oro a New York, la vendita di bond a Lisbona e il Shanghai Index, ma se c'è stata una probabile connessione, forse vuol dire che gli investitori, stanno lentamente abbracciando il "rischio off" del trading. Forse stanno indietreggiando da attività come l'acquisto di bonds portoghesi o borsa cinese, sostituendoli con investimenti come oro, argento ed altri beni durevoli. ( source Daily Reckoning). Una cosa è certa....qualcosa non torna.
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