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L’Europa è nel caos, crollano le Borse

Da Pukos
L’Europa è nel caos, crollano le Borse

Crolla anche l’euro ed il petrolio

Madrid (-3,45%), Parigi (-3,31%), Lisbona (-3,13%), Francoforte (-2,99%), Amsterdam (-2,69%) e Londra (-2,00%), limita le perdite solo Zurigo (-0,57%).

Certo la Merkel non poteva stare ad aspettare l’esito delle elezioni greche del 25 gennaio, ha dovuto giocare d’anticipo, era la sola carta che le rimaneva, ed allora ecco che ha fatto scoppiare il petardo per far prendere paura un po’ a tutti, ma soprattutto ai greci.

In pratica, se succede tutto questo nel mondo soltanto perché un giornale tedesco pubblica delle indiscrezioni su una possibile uscita del Paese ellenico dalla moneta unica … figuratevi cosa accadrà se la cosa dovesse davvero verificarsi.

Se a questo si somma anche il nuovo crollo del prezzo del petrolio, beh! Allora ecco scatenata la tempesta perfetta ed agli investitori non rimane che ringraziare per le ingenti perdite.

Chi lo aveva capito … è scappato nei giorni scorsi, le Borse Usa dallo scorso 29 dicembre hanno avuto solo sedute ribassiste, quindi … qualcuno sapeva.

E, come sempre accade in questi frangenti, Piazza Affari ha risentito più delle altre dell’aria di tempesta, d’altronde se sul nostro Ftse Mib (-4,92%) fai scendere i titoli bancari e gli energetici, allora si ha l’assoluta certezza che lo storno sarà di quelli che “si ricordano”.

Due titoli fra i quaranta che compongono il nostro listino principale  si sono salvati dalle vendite, si tratta di Luxottica (+0,99%) e Banca MPS (+0,23%), per il resto solo frecce rosse.

Da notare che ben 26 titoli, quindi il 65% fra quelli appartenenti al Ftse Mib hanno registrato un ribasso superiore ai tre punti percentuali.

Seduta shock per Eni (-8,36%) le cui quotazioni sono scese di 1,22 euro, personalmente non ricordo un ribasso di queste proporzioni per il nostro titolo a maggior capitalizzazione.

Ma sul fondo della classifica odierna solo titoli “pesanti”, perché dopo Eni troviamo Unicredit (-6,62%) che rimane sopra quota 5 euro, ma scende ad un livello che non vedeva dal dicembre 2013.

Ed ancora Enel (-6,47%) giunto al quarto ribasso di fila e sui livelli più bassi da dieci mesi a questa parte.

Poi ancora altri due bancari come Intesa Sanpaolo (-5,95%) ed Ubi Banca (-5,83%) che scende drasticamente di nuovo sotto quota 6 euro.

In una simile giornata non poteva salvarsi Tenaris (-5,39%) per il quale davvero la quota dei 18 euro, toccata in chiusura lo scorso 19 settembre, è risultata uno sbarramento.

Male, molto male anche gli altri comparti, fiumi di vendite hanno interessato gli industriali con Cnh Ind. (-5,16%) e Buzzi Unicem (-5,14%) ed i media con Mediaset (-4,95%).

Ed ora concentriamoci su Wall Street.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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