La bussola dell’aspirante scrittore: la scena di un libro

Da Marcofre

Quando collochi una scena in un libro, lo spazio che essa dovrebbe occupare non è proporzionale alla sua importanza: quello della misura è un problema artistico del tutto particolare.

Citazione un po’ lunga, che arriva ancora una volta da Scott Fitzgerald, e dal suo “Nuotare sott’acqua e trattenere il fiato”. Potremmo ascrivere questo argomento al solito: non perderti in chiacchiere o perderai il lettore.
Ma qualcuno potrebbe affermare che questo vuol dire tutto, e niente.

Anche se non sembra, in questa frase c’è molto di più di quel che appare a prima vista.
Per prima cosa: “è un problema”. Non si tratta quindi di un tema da non affrontare, o da liquidare in fretta. Esiste, ha una sua complessità che non può essere risolta come con il nodo di Gordio: un colpo e via.

Anche se sembrerò ripetitivo: scrivere non è accumulare parole, ma scegliere solo le migliori, le più efficaci. Ne avevo accennato tempo addietro in un post dedicato allo scrittore Goran Tunström.

Il viaggio in Grecia (marito moglie e suocera, terribile eh?), in una pagina scarsa. Ma quello che appare a un occhio inesperto come una pagina scarsa è in verità un problema.

Di che tipo? La risposta ce la offre Scott Fitzgerald, ancora una volta. Là dove parla di “artistico”.
Lo so che molti staranno pensando: voglio solo vendere maledizione, non desidero parlare di arte.
Cosa posso replicare? Vediamo: ognuno è libero di fare quello che desidera.

Ma se il tuo desiderio è vendere, allora lascia che ti dica che gli Eni Store sono a caccia di abili venditori. Hai più possibilità di guadagnare in quel contesto (è di quello che si parla, vero?), che coi libri o ebook.

So bene che non mancano gli esempi di autori che sono riusciti a “sfondare”. Ma un esempio, o due, o tre, non cambia la realtà.
Occorre una montagna di talento, e poi duro lavoro. Se hai talento difficilmente scrivi per guadagnare. Ma per essere efficace, interessante e trasmettere con le tue storie valore.

Valore.

Efficacia.

Interesse.

Se hai questi come obiettivi, l’idea di guadagnare, o vendere, non sarà al primo posto.
Al primo posto avrai il lettore, questa categoria bislacca, strana, imprevedibile, che spesso non si muove a milioni, bensì in poche unità, che poi arrivano, se va bene, al centinaio. E se tutto marcia alla perfezione, arriva al migliaio.

E tu sei soddisfatto così. Perché: valore, efficacia e interesse hanno una certa parentela con l’arte. Forse persino con l’eternità; o esagero?


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