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La caccia a Marino

Creato il 10 ottobre 2015 da Enricobo2

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dal web - alienepredatoritalia.forumfree.it


E come promesso oggi tocca a Marino. Il paese è in festa dopo le dimissioni e se a destra suona la tromba a sinistra risponde uno squillo. Se mi è consentito di dire la mia sono, davvero schifato di tutto questo e mi fanno orrore e ribrezzo tutti questi branchi di iene che si avventano sul cadavere. Anzi veramente la cosa più sordida è l'inseguimento del branco al moribondo. Naturalmente non sto commentando l'uomo in sé, che può avere così tanti difetti da non riuscire a raccontarli tutti, ma questo stile, così frequente tra l'altro da noi, di prendere di mira una figura, come si fa nella savana, individuando nel branco l'animale ferito, e via via nell'inseguimento lasciato solo dai suoi uguali, che a poco a poco perde terreno e infine tutti i cacciatori gli si avventano addosso, staccandogli ad uno ad uno un brano di carne, infliggendogli una, due, cento ferite fino a che non si abbandona a terra. Lancia ancora qualche grido disperato e poi soccombe alla sua sorte. Le fiere banchettano, altri arrivano a prendere il loro, infine gli avvoltoi spogliano le ossa, preda a loro volta dei più piccoli e più vili che ne fanno scomparire definitivamente ogni traccia ed anche la memoria. Da noi la caccia comincia con gli avversari politici che per sola brama di potere e per nulla interessati al bene della terra che deve essere governata, si affannano ad azzannare i fianchi del nemico, per indebolirlo al massimo, con bugie o mezze verità o anche verità distorte, ma presentate nel modo peggiore per incrinare l'immagine del personaggio. 
Allora vista la debolezza di fondo ecco scatenarsi la canea dei giornalai pennivendoli, che partono subito con inchieste, sondaggi, investigazioni per controllare i peli del naso e di altro. Pensateli nelle cucine del ristorante ad assediare il cuoco imbarazzato che cerca di ricordare - Ma allora cosa ha magiato, le cosse pelose o le ostriche, e la moglie, mentre beveva, si infilava le dita nel naso?-. Allora si scatena la folla impietosa e feroce che vorrebbe scagliarsi direttamente sul corpo vivo del bersaglio per dilaniarne le carni concretamente e non in maniera virtuale.  Dunque vistolo perduto i suoi stessi compagni di partito se ne allontanano come fosse un lebbroso, compreso che ormai la vittima è destinata, senza possibilità di salvezza, al sacrificio finale, meglio stargli lontani, chi sa mai si potrebbe rimanere insozzati dagli schizzi di sangue o di merda. E allora dagli addosso e se non si riesce proprio a trovare nulla di più rilevante ecco che compaiono i vampiri succhiasangue, i profanatori di tombe, i cacciatori di scontrini, gente che ama grufolare nel brago delle piccole miserie per ammucchiare fango e fare definitivamente affondare la vittima nelle sabbie mobili della merda liquida. Certo hai vita più facile se anche la vittima ci mette un po' del suo, se è "antipatico", se ha qualche sua intrinseca "debolezza" all'italiana, se è un po' presuntuoso e ogni volta che parla si fa un nemico nuovo, addirittura se riesce, a Roma, a mettersi contro anche il buon Papa, istituendo un registro per le unioni gay, insomma, caro ragazzo te la vai a cercare. 
E pensare che le caratteristiche erano proprio quelle che a gran voce pretendeva la folla bruta che oggi ha in odio la politica, anzi proprio per questo era stato scelto. Uno che doveva favori, un "non politico" e che, arrivato nell'orrendo verminaio provocato in decenni di acquiescenza politica ha subito cominciato a fare dei repulisti. Povero ingenuo. Mal gliene incolse. Andare contro un malcostume diffuso, tentare di riportare una macchina marcia all'efficienza, facendo fuori le centinaia di assunzioni di parenti ed amici del predecessore e via discorrendo, non può rimanere impunito. Se cerchi di far lavorare gli autisti degli autobus almeno quanto è la media delle altre città, ti mordono subito alla gola. Addirittura si è scoperto che la città è sporca, quando già in un famoso film degli anni '60, si mostrava un cartello che recitava "Tieni pulita la tua città", ricoperto di immondizia. Se poi non sei molto astuto a proteggerti le spalle e hai delle debolezze tue proprie, sei fregato. Le scoveranno per minime che siano e allora comincerà la caccia. Adesso la carcassa è a terra e tutti corrono a volergli dare almeno un calcio. E' la soddisfazione dell'animale miserevole che gode nella caduta del potente a prescindere, meglio ancora se per cinque scontrini da qualche centinaia di euro. Nell'anfiteatro romano, al caduto tutta la folla urlava "Jugula" e l'imperatore era per così dire, obbligato a mostrare il pollice verso. Dietro invece, la grande soddisfazione di chi spera invece, presto di poter riprendere a banchettare al posto della vittima. In fondo questa città è abituata così e sicuramente si merita gli Alemanno o i nuovi inetti fiutascontrini che hanno la bava alla bocca, guatando da sotto la poltrona su cui sperano di salire. Tanti auguri Romani.
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