E anche questo libro della saga di Montalbano sembra risentirne.
Scrive troppo Camilleri, troppo di Montalbano, troppo del più famoso commissariato di Ps d'Italia.
Troppe storie, troppi casi, troppi Catarella, troppi Mimì, troppi litigi con Genova.
Ormai sembra tutto un po' scontato in questa Sicilia immaginaria ma non troppo.
Anche la vicenda è un po' traballante, poco credibile, inusitatamente violenta, tra bambole gonfiabili, scannamenti e anziani andati per la tangente.
Uno non può leggerli i libri di Montalbano, ma stanno scadendo, come il buon latte fresco.