Certo Obama ha deluso gli illusi che speravano
in una presidenza di "sinistra" (forse per il colore della pelle perché
i toni sia suoi sia della first lady quando parlano al "popolo" fanno
cascare le... palle!)
Comunque le dichiarazioni di principio non mancavano,
un po' come nei discorsi di Renzi che dovrebbe tenerne conto perché rischia un botto
altrettanto clamoroso.
Certo il presidente americano ha concluso molto
meno di quanto promesso (anche per l'opposizione dura dei repubblicani che già
avevano la maggioranza alla camera ed ora anche al senato) e in quanto al Nobel
per la pace (assegnato a priori) per quanto ha combinato in giro per il mondo dovrebbe
renderlo.
Però la cosa che si spiega poco è la dimensione
della disfatta (per altro annunciata) a fronte di una situazione economica raddrizzata,
l'aumento dell'occupazione e l'estensione del diritto alla sanità (che comunque
esclude ancora 26 milioni di americani).
Le cose che dicono i repubblicani sono
terrificanti, i loro leader indecenti, eppure l'America profonda li vota.
Questo non significa che abbiano già vinto le
prossime presidenziali (anche se sono sulla buona strada!)
Si profila una sfida
tra nonna Hillary e Bush nipote. Sconvolgente!