Non riesco a dormire bene.
No, non si tratta di mia figlia mi spiace dirlo. Mi spiace dirlo per tutti quei genitori che non riescono a dormire a causa dei propri pargoli che sono recalcitranti al sonno e passano notti in bianco a guardarsi nelle palle degli occhi.
Nel mio caso la colpa è solo ed esclusivamente mia, visto che malattia a parte la pupa dorme beata, si sveglia al massimo due volte per notte ed in genere più veloce a riaddormentarsi che a svegliarsi.
Sono io che non riesco a dormire.
Non riesco ad entrare in una fase di sonno pesante, mi fermo al dormiveglia e non riesco a riposare bene. Non mi rilasso, non ce la faccio nemmeno con il training autogeno o evocando immagini di gattini puccipucciosi e di verdi colline in fiore.
Appena chiudo gli occhi quello che mi si prepara davanti è uno scenario apocalittico.
Riesco a pensare solo a film catastrofici tipo 2012 e affini, a catastrofi naturali o causate dall’uomo. L'altra notte ho addirittura sognato di essere Nicolas Cage nella orrido film “Segnali dal futuro” e che gli alieni volessero salvare proprio mia figlia. Ho toccato il fondo, giuro.
Capite bene che la situazione è preoccupante.
Forse il punto è proprio questo, il problema è che ho paura per mia figlia.
La vedo così piccola ed indifesa, con la sua testina perfetta e priva di capelli, lo sguardo curioso e gli occhi luccicanti.
So che il mondo non è un bel posto so che ci sono tante cose terribili: il crack finanziario, la crisi, i colletti bianchi, gli zombie, l'Ebola, l'olio di palma, l’ISIS e la guerra, Salvini,
Tanto per cominciare, eh.
Perché se poi comincio a pensare al futuro ed all’incertezza attuale, mi tremano le gambe.
Sono diventata un tantino ansiosa, sì, ma è solo l’istinto di protezione che mi fa parlare. E non dormire.
Ok, ansiosa sono sempre stata, ma con la vecchiaia non si migliora di certo, no?
Forse dovrei smettere col caffè.
Sì, forse sì.
Vabbè, ci penso dopo.
Intanto vado a bermi un caffè.