La casa (USA 2013) Titolo originale: Evil Dead Regia: Fede Alvarez Sceneggiatura: Fede Alvarez, Rodo Sayagues Ispirato a: La casa di Sam Raimi Cast: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore Se ti piace guarda anche: La casa, La casa 2, L’armata delle tenebre
AAA Vendesi splendida villetta in campagna. Completamente ristrutturata,
vicina al centro cittadino e del tutto priva di presenze demoniache.
A La Casa va comunque riconosciuto di racchiudere all’interno delle sue mura la regia spumeggiante e freschissima di un giovane Raimi in gran forma. Con un budget piuttosto basso ($350.000, nemmeno troppo pochi considerando che è stato realizzato nel 1981), il regista americano al debutto assoluto nel lungometraggio si è divertito un mondo con sangue, scene oltre l’esagerato, trucchi spaventosi e quant’altro, e ciò si nota. La sceneggiatura è alquanto abbozzata, i dialoghi ridotti al minimo, gli attori a parte il mitico protagonista Bruce Campbell decisamente penosi, eppure il film funziona e riesce a intrattenere a dovere, anche se io non lo metterei tra le pellicole migliori nella storia dell’horror. Di certo c’è che ha segnato il genere e, benché non sia stato il primo film ambientato in una casa in mezzo al nulla dove l’unico intrattenimento locale sono le possessioni demoniache, ha generato una serie di cloni, la maggior parte dei quali per lo più pessimi, fino a che è arrivato il geniale Quella casa nel bosco. Quella casa ha reinventato del tutto questo tipo di storie, peccato questa nuova Casa sembri non essersene manco resa conto.
"Oh, raga, ma dove sono la piscina e la vasca idromassaggio?"
Ma cosa c’è de La casa di Sam Raimi in questo remake firmato da tale Fede Alvarez? Anche in questo caso, abbiamo un regista che si trova all’esordio cinematografico dopo aver realizzato appena una manciata di cortometraggi, proprio come Raimi ai tempi. Potrebbe essere un buon presagio? Potrebbe, ma non lo è, visto che Alvarez si limita a scimmiottare lo stile di riprese dell’originale mettendoci di originale davvero ben poco. La sceneggiatura, co-firmata dallo stesso Fede Alvarez insieme a Rodo Sayagues, fa pensare che i due durante la stesura devono essersi dedicati tutto il tempo a spassarsela e a cazzeggiare, finendo poi per scriverla di corsa la notte prima della consegna. Già nell’originale, la sceneggiatura non è che fosse uno dei punti di forza. In questo caso, alla solita storiella del gruppo di ragazzi che vanno a trascorrere qualche giorno in una casetta spersa in mezzo al nulla, finendo per scontrarsi contro le tipiche forze demoniache che non possono mancare in un tranquillo weekend di paura, si aggiunge una tematica famigliare. I soliti drammi: un fratello e una sorella che hanno perso la madre, morta in manicomio, e la sorella è finita nel tunnel della droga. È qui che il film a sua volta potrebbe infilare il tunnel più intrigante. Il parallelo tra dipendenza nei confronti della droga e possessione demoniaca però ben presto si perde e il tutto finisce nella solita accozzaglia di fughe, inseguimenti, omicidi sanguinari, molto sanguinari, talmente sanguinari che i fan dello splatter più vuoto e senza idee potrebbero anche trovare il loro pane quotidiano. Resterà invece deluso chi cerca una pellicola che abbia qualcosa da dire, non per forza di nuovo od originale, considerando pur sempre che si tratta di un remake. Solo, qualcosa da dire. Questa nuova Casa invece non ha un cazzo da dire. È una copia dell’originale del tutto priva di quell’ironia che rendeva godibile il film di Sam Raimi. In questo caso, ci si è limitati a inserire qualche battutaccia sentita miliardi di volte, tipo: “Beccati questo, stronza!” o “Ci vediamo all’inferno!” che insomma, basta. Non si possono più sentire. E questo è comunque il massimo che ha da offrire, in quanto a momenti divertenti."Faffanculo, Cannibal. Faffanculo!"
Poco convincente pure il cast: i due fratelli protagonisti Shiloh Fernandez e Jane Levy se la cavano ancora, peccato che siano davvero zero credibili come fratelli. Molto latino lui, molto rossa e white american lei, cosa diavolo hanno in comune? La loro madre, oltre che pazza, era anche una zoccolona? Jane Levy in particolare si impegna, fa le sue facce spaventose e tutto il repertorio horror, però mi sembra si trovi meglio con il genere comedy, come quando veste i panni di Tessa Altman nella piacevole serie tv Suburgatory. Anche qua, se vogliamo, il suo ruolo è molto comico, solo involontariamente. Del tutto spaesati gli altri: Lou Taylor Pucci, nonostante il cognome puccettoso, s’è beccato un ruolo da professorino secchione tra i più odiosi visti di recente su schermo, la bionda Elizabeth Blackmore è del tutto inconsistente come il suo personaggio e la sua presenza si nota a mala pena, e poi c’è Jessica Lucas che era nel cast di Melrose Place 2.0 ed è tutto dire.Vorrei salvare qualcosa, di questo film. Altrimenti sembra che sia stato posseduto pure io da uno spirito demoniaco. Anche sforzandomi, non riesco però a trovare davvero niente di buono. Omioddio, mi sa che il male si è ormai impossessato di me in modo definitivo e di La casa posso solo dire che fa schifo, schifo, schifo. È una merda colossale. Un remake di rara inutilità, persino all’interno dell’inutilità generale dei soliti inutili remake. Non fa cagare addosso dalla paura, ma è solo una gran cagata.
Se lo vedrete, morirete tutti! E, con voi, morirà anche il genere horror! Uahahahah Buahahahahah BUAAAHAHAHAHAHAHAHHAHAH (voto 3/10)