Ogni pomeriggio, alle cinque in punto, il quartiere in cui vivo viene invaso dagli storni. Arrivano come furie e si impossessano di tre alberi lungo la strada principale. Restano dalle cinque alle otto, il tempo di bersagliare macchine e passanti. Questo succede da qualche settimana. Nel quartiere non si parla d’altro che di loro. Giorni fa, il mio vicino di casa si è lamentato in ascensore, ha usato una figura retorica ardita: ha detto che gli storni fanno una cagnara.
Tempo fa, uscendo dalla scuola di mio figlio, ho incontrato una donna con un’aria sicura di sé e molto spericolata che camminava tenendo per mano due bambini, una femmina e un maschio. Ora io, avendo un po’ la fissa dei nomi, ogni volta che incontro una donna con un’aria sicura di sé e molto spericolata che porta a spasso due bambini, rizzo le orecchie per captarne i nomi. In questo caso specifico i due bambini si chiamavano Allegra e Tennessee.