La camicia bianca, un grande classico del guardaroba femminile si mette in mostra al museo del Tessuto di Prato. Un’esposizione per rendere omaggio a Gianfranco Ferrè, ai suoi capi e ai disegni come esempio di lessico contemporaneo dell’eleganza. Si intitola “La camicia bianca secondo me Gianfranco Ferrè”, è possibile vederla dal 1 febbraio al 15 giugno. E’ una mostra allestita con capi provenienti dall’archivio della Fondazione intitolata al grande stilista. Vengono esposti disegni, bozzetti,dettagli tecnici, immagini,fotografie,video e istallazioni per ricostruire tutti i processi creativi che hanno portato ai risultati dei prodotti finiti del famoso stilista.
La mostra si apre con un sistema sospeso di teli sui quali scorrono delle immagini dei disegni dello stilista Ferrè. Elemento protagonista della mostra è ovviamente la camicia, elemento da cui deriva il titolo; sono 27 le camicie presenti che testimoniano vent’anni di creazioni e progetti geniali della maison. Si incontrano taffetas, organza, raso, tulle e ricami che accompagnati da un lavoro preciso, meticoloso ed equilibrato danno vita ad un prodotto unico e di qualità.
La camicia per Ferrè è un punto fisso del grande universo al quale appartiene, la moda. Un modello da amare e da distruggere per ricomporlo poi in un’altra “veste”, questo è il desiderio di creatività per lo stilista e per la sua Maison. La camicia è un concentrato di architetture candide applicate al corpo della donna. Rappresenta tutto questo per lui anche se per gli altri potrebbe essere un semplice capo da indossare, per lo stilista che ha portato cultura e design negli armadi delle donne è molto altro.
Nei progetti creativi della Maison Ferrè nulla è lasciato al caso, c’è un progetto, un’idea iniziale che nasce spinta dall’obiettivo che si desidera raggiungere perciò, ogni singolo elemento di una realizzazione corrisponde ad una scelta precisa che a sua volta deriva da un ragionamento progettuale. Nello stesso tempo però, non deve mai mancare il contenuto di poesia, di leggerezza, di fantasia libera e soprattutto di passione che emerge da ognuno di questi oggetti e che si deve trasmettere all’osservatore. Un dato costante questo che si può osservare dalla prima camicia, dell’82 all’ultima presente.
Nel corso di 30 anni di creazioni, il binomio di razionalità e poesia è il dato costante. Un capo plasmato da Ferrè per rendere le donne seducenti e nel contempo irraggiungibili. Tutte le camicie dello stilista appese per la mostra a Prato sembrano delle sculture che vivono di vita propria e che, una volta indossate regalano alla donna che ha la fortuna di metterla addosso uno stile inconfondibile. Realizzare una mostra dedicata a Gianfranco Ferrè vuole dire rendere omaggio alla cultura del lavoro e all’artigianalità di eccellenza, al saper fare ma esclusivamente con passione. Con Ferrè la camicia trova una sua unicità funzionale: da tradizionale indumento da indossare sotto ad una giacca a valore assoluto del capo. Deriva proprio da qui l’importanza e l’evidenza nei suoi progetti di alcuni elementi strutturali che costituiscono il capo come il collo e le maniche che sono sufficienti ad identificare tutto.