La campagna informativa dall’interno

Creato il 17 agosto 2013 da Soniaserravalli

I TG italiani stanno diffondendo da settimane (e la situazione sta peggiorando), DATI FALSI sull’Egitto (numeri falsi, ruoli invertiti, ecc.). Per chi ne vuole sapere di più, seguiteci sul gruppo “La verità sull’Egitto dopo il 30 giugno” (la sottoscritta, Marco Pieranelli, milanese residente a Sharm e Tarek Khalifa, egiziano). Lì, la nostra campagna di controinformazione per tentare di difenderci dalle menzogne che l’Occidente sostiene, obbedendo a un disegno che coinvolge le maggiori potenze mondiali. Contiamo su di voi, non posso credere che l’Italia sia arrivata a questo punto…https://www.facebook.com/pages/La-verit%C3%A0-sullEgitto-dopo-il-30-giugno/489497431137743?ref=hl

Oggi sul Carlino Ferrara l’estratto di una mia intervista: http://www.ufficiostampacomunicazione.com/blogger-in-egitto-i-media-occidentali-sbagliano-082013.html

Qui sotto, pubblico l’articolo di ieri di Ahmed Pukr, egiziano di Ismaleya, tradotto dalla sottoscritta:

MESSAGGIO AGLI OCCIDENTALI
Gli occidentali non si preoccupano di come i loro governi agiscono al di fuori del proprio paese, hanno solo a cuore la loro attività interna, la sicurezza, l’economia e un buon livello di vita. Dovete sapere che la vostra politica estera prima o poi si ripercuoterà nella vostra politica interna, così come, se si continuano a gettare rifiuti fuori dalla porta, prima o poi vi sarà impedita l’uscita.
Il mio messaggio per voi è: si deve fare attenzione alla questione egiziana ed evitare di utilizzare la stessa strategia usata con la Corea sessant’anni fa. Se il governo americano utilizza i mezzi di comunicazione al fine di trovare una ragione per il controllo del Canale di Suez, dovreste sapere che intere generazioni di egiziani hanno sofferto per costruirlo per l’Occidente, al fine di dare ai cittadini occidentali ciò di cui avevano bisogno per la loro vita quotidiana, ma gli stessi diritti non sono stati garantiti ai cittadini egiziani meno benestanti. Noi non lo utilizziamo per le finalità con cui lo utilizzate voi. Se il Canale di Suez venisse bloccato per un mese, penso che qualsiasi cittadino medio in Egitto non ne risentirebbe. Ma un cambiamento minimo in esso danneggerebbe molte persone in Occidente. I cittadini occidentali devono capire che il popolo egiziano potrà essere povero ma non è stupido. Dovreste interessarvi a ciò che il vostro governo sta facendo in Egitto, non stiamo solo morendo a causa delle armi, stiamo morendo a causa dei vostri media. Abbiate un po’ di pietà per le nostre vite e la stessa pietà vi ritornerà a preservare le vostre vite. Dovete fare attenzione a ciò che si crede dai media, in quanto ciò influenzerà la vostra vita e la prossima generazione.
Se scoprite cosa l’America vuole da noi con questa guerra mediatica, per favore fatemelo sapere. L’America parla soltanto della nostra libertà e democrazia, ma non si preoccupa di quante persone possono rimanere in vita e non si preoccupa della scelta e della volontà del popolo egiziano. Io mi preoccupo per la vita di ogni singola persona in Egitto, che si tratti di Fratelli Musulmani o militari o di poliziotti, perché siamo tutti egiziani e tutti fratelli.

(Ahmed Pukr, Ismaleya, Egitto)

Restiamo a disposizione dall’Egitto, tempo permettendo, per eventuali chiarimenti.



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