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Perchè Berlusconi ha avuto quello sfogo così sincero sul nucleare nell'incontro bilaterale Italia-Francia? Perchè ha ammesso candidamente, facendo un errore strategico grossolano, che quella sul nucleare non era una marcia indietro definitiva ma solo uno stand by temporaneo per sabotare il referendum e far si che la democrazia non intralciasse quello che evidentemente è già stato insindacabilmente deciso? Semplicemente perchè se di mezzo ci sono i soldi, o meglio i debiti, non c'è spazio per la libertà di scelta, per il diritto dei cittadini a decidere. Se uno è indebitato non può mica mettersi a fare lo schizzinoso col creditore? Così il Presidente del Consiglio con Sarkozy accanto ha tessuto le lodi delle centrali francesi, ribadendo al contempo in modo fermo che il nucleare in Italia si farà. La casse francesi detengono il 37% del debito italiano, per una somma che supera i 500 miliardi di dollari. La Francia quindi risulta esposta per circa il 20% del proprio Pil nei confronti dell'Italia. E il nostro Paese ha inoltre il debito pubblico più grande d'Europa, per una somma complessiva di oltre 1400 miliardi di dollari. Ora, quello del nucleare nel nostro Paese è un piano economico e industriale interamente transalpino, dove non c'è un briciolo di interesse economico dell'Italia. Contrariamente a quello che si potrebbe credere, dietro la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia vi sono interessi economici soltanto francesi, anche considerando il fatto che a seguito del referendum dell'1987 gli specialisti del settore in Italia si sono praticamente estinti, con l'Ansaldo Nucleare ridotta a una piccola azienda di poche decine di persone. Il contenuto degli accordi che Berlusconi ha firmato con Sarkozy prevede che le centrali che dovrebbe costruire l'Enel siano costruite da una società al 50% tra l'Enel e l'Edf che è la sua consorella francese, e verrebbero costruite con la tecnologia Epr che è la tecnologia della Edf e dell'Areva, i due giganti nucleari francesi. Evidentemente Sarkozy, nell'incontrarlo, avrà ricordato a Berlusconi gli accordi presi e la posizione debitoria dello Stato italiano nei confronti dei francesi, per avere l'effetto di quell'esplosione di sincerità da parte del nostro Premier.
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