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La campagna social della Treccani: #leparolevalgono

Creato il 16 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Parole attese, parole non dette, parole celate, parole inventate, parole a vanvera, a vuoto, al vento, parole che spaventano, parole che feriscono, parole che ti segnano, parole che non si dimenticano, parole gridate, parole di rabbia, parole strane, parole inutili, parole che volano via, parole sussurrate, parole scritte, parole che ti cambiano la vita.

Dalle “Parole, parole, parole, parole soltanto parole tra noi” di Mina e Alberto Lupo nel 1972 si passa alle “parole che valgono” del nuovo spot della Treccani. Per riconquistare la sua fidanzata, un ragazzo declama a gran voce un’appassionata e plateale richiesta di perdono fino al lapsus di freudiana natura, ma che attinge dai versi di Leopardi. Ed è proprio quel lapsus, la parola che davvero “vale” per la ragazza: “il naufragar m’è dolce in questo Amor”. Questo lo spot della nuova campagna della Treccani: #leparolevalgono.

La Treccani che giunta all’onorevole età dei 90 anni, è “giovane” dentro e sa cavalcare l’onda dell’innovatività, con una campagna istituzionale social, coadiuvata anche dal più recente profilo twitter del più piccolo della famiglia, Giovannino Treccani, molto grato al bisnonno, fondatore della famosa enciclopedia.

Infatti, in una società iperconnessa  e con la riscoperta della scrittura per comunicare, dove a far da padrona è la messaggistica istantanea, le parole più che leggerle si scorrono e si sorvolano con facilità per la fretta o perché si è impegnati in altre attività. Le parole ormai davvero si buttano… molto spesso nel cestino per non intasare e sovraccaricare la memoria dello smartphone.

La Treccani, invece, muovendosi con disinvoltura ed audacia tra tradizione ed innovatività, ha saputo cogliere le opportunità offerte dai nuovi linguaggi dei social media, per indurre a riflettere maggiormente sulle parole e sul loro vero significato, valorizzando anche la millenaria cultura italiana che vanta personalità illustre, giusto per citarne alcune: Dante, Petrarca, Foscolo, Manzoni, Leopardi.

Le parole possono celare mille sfumate e ancor di più la stessa parola può essere percepita con significati diversi da persona a persona. Le parole hanno un peso specifico, hanno il potere di creare porzioni di realtà e nell’istante in cui si pronunciano divengono promesse. Le parole davvero valgono, occorre quindi dare loro il giusto peso ed il giusto valore e non pronunciarle banalmente o tanto per dire.

Ed è la Treccani a farsi messaggera con la campagna social #leparolevalgono, trasformando il tradizionale lettore in attore attivo ed invitando a partecipare chiunque volesse, a rivelare quella parola che davvero conta e che ha cambiato la propria vita. Inoltre ha creato un mini sito che raccoglie #leparolevalgono dei testimonial d’eccezione e quelle raccolte da facebook e twitter.

Se per Andrea Boccelli le parole che valgono sono “pace” e “libertà”, per Totti fondamentale è la “famiglia”, per Gino&Michele “riso”, per Luciana Littizzetto la “resilienza”, per Alice Rohrwacher “meraviglia”, mentre per Cristina Capotondi “umiltà”. Ed ancora per Rossella Brescia il “sorriso” che “risolve quasi tutto”.

resilienza littizzetto per Treccani

Mentre per Massimo Bray, ex ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ed attuale direttore generale dell’Enciclopedia Italiana, la parola importante non poteva non essere “libro”.

La mia scelta per #leparolevalgono è #libro. Vi invito a indicare la vostra parola su http://t.co/2HtPaHCbxm

— Massimo Bray (@massimobray) October 5, 2015

Anche l’istrionico Fiorello col suo profilo twitter partecipa a #leparolevalgono, postando la parola che gli ha cambiato la vita.

@GioGioTreccani @Treccani "È una femminuccia" ( anche se sono tre)

— Rosario Fiorello (@Fiorello) October 12, 2015

Molti altri testimonial d’eccezione si aggiungeranno di giorno in giorno, per scoprirli basta seguire l’hashtag #leparolevalgono. Un assaggio:

.@Treccani @il_leopardi @Ugo_Foscolo Fatti non foste a viver come bruchi ma per mangiar prosciutto con crescenza #leparolevalgono

— Dante Alighieri (@DanteSommoPoeta) October 14, 2015

Buon senso, rispetto, introspezione, empatia, assertività, felicità queste “le parole che valgono”, fino alle più sofisticate “cacofonia”, “idiosincrasia” “serendipità”.

Mentre, “le parole che valgono” per me sono #passione e #volontà che mi permettono di mettere il cuore e l’anima in tutto ciò che faccio. Un binomio vincente, “che tutto move”, che dà la giusta carica, capace di far scintille, di smuovere mari e monti per rendere anche l’impossibile possibile.

Ma la parola che davvero mi ha cambiato la vita spero di comunicarvela presto su twitter…Stay Tuned.

E per te #leparolevalgono? C’è una parola in particolare che per te vale o che ti ha cambiato la vita?



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