La Cantabria: dalla montagna al mare, tutto in un angolo di Spagna

Creato il 23 giugno 2014 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Poco tempo fa ho parlato della Cantabria, piccola regione nel nord della Spagna, soffermandomi soprattutto sulle attività disponibili nella capitale Santander. Per quanto piccola però, la Cantabria, non finisce certo a Santander, anzi, questa città può essere inserita come tappa di un tour più esteso per la regione che nasconde altre perle che val la pena di conoscere.

Partiamo proprio da una di queste perle della Cantabria, ovvero da Santilliana del Mar. Si dice che sia la città delle tre bugie: non è né santa (“santi“) né piatta (“llana“) né tantomeno si trova sul mare. Per fortuna questa piccola cittadina ha nella sua immensa bellezza l’arma con la quale farsi perdonare per il nome ingannevole. Si tratta infatti di un borgo medievale in perfetto stato conservativo e tutt’oggi abitato, caratterizzato da strade strette ciottolate e da edifici in pietra e mattoni risalenti al periodo che va dal XV al XVIII secolo. Passeggiare per vie di Santilliana è reso ancora più piacevole dal fatto che è vietata la circolazione con i mezzi a motore se non ai residenti che hanno permessi speciali.

Quello che mi ha colpita molto è stata l’attenzione e la cura per i particolari, segno che i cittadini di Santillana del Mar ci tengono molto a fare sì che la propria cittadina faccia una bella impressione a coloro che la visitano. Per il pernottamento vi consiglio la Casa del Organista, una posada piacevolmente arredata, pulita e soprattutto situata in una posizione centrale.

Santillana del Mar è anche un ottimo punto di partenza per la visita al Museo di Altamira, una tappa che io ritengo assolutamente impedibile per chiunque si rechi in Cantabria.

Altamira uno dei più bei siti di arte rupestre a livello europeo, e sicuramente il più bello della penisola iberica. All’interno della Cueva di Altamira, nel 1879, Marcelino Sanz de Sautuola, studioso di storia e di scienze naturali, scoprì splendide rappresentazioni di bisonti, cavalli ed altri animali. Nel 1924 la cava di Altamira fu quindi riconosciuta monumento nazionale e fu così che, da quell’anno in avanti, il numero di visitatori crebbe sempre di più.

Nel 1979 la cava fu chiusa poiché l’alto afflusso di visitatori stava incidendo in modo negativo sullo stato conservativo delle pitture. Fu quindi riaperta al pubblico nel 1981 per non più di 8500 visitatori l’anno. Queste misure però non risultarono sufficienti, soprattutto in seguito al fatto che la popolarità di questo sito crebbe ancora quando venne dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1985. Nel 1997 iniziarono i lavori per la realizzazione di una riproduzione in scala naturale della cueva e dei suoi dipinti all’interno del Museo di Altamira che nel 2001 fu aperto al pubblico. Nel 2002 la cueva fu definitivamente chiusa al pubblico e ciò che è possibile visitare oggi è solo la sua perfetta riproduzione presente all’interno del museo.

In realtà una possibilità di visitare la cueva c’è ancora: presentarsi di venerdì al museo alle dieci del mattino – momento in cui viene fatto un sorteggio tra tutti i presenti – e sperare di essere tra i cinque fortunati estratti che avranno accesso al sito.

Un altro posto imperdibile per chiunque decida di visitare la Cantabria è il Parco Nazionale Picos de Europa. Questa impervia catena montuosa caratterizzata da profonde gole e vette frastagliate si estende tra la Cantabria sud-occidentale  e le Asturie sud-orientali. Gli attori principali di questa catena montuosa sono tre massicci che donano grande bellezza al paesaggio: a est il Macizo Andara (2444 metri), a ovest il Macizo El Cornìon (2596 metri) e al centro il Macizo Central che è anche il più alto dei tre (2648 metri).

Diversi sono ovviamente i modi per raggiungere questi tre massicci e molte le escursioni possibili. Io sono arrivata in auto a Fuente Dè, che si trova ai piedi del versante sud del Masizo Central e da qui ho preso il Teleferico de Fuente Dè che in pochi minuti colma una differenza di altitudine di 753 metri, regalando durante il percorso splendidi panorami sulla vallata.

Sebbene fosse giugno, appena messo piede fuori dalla cabina del Teleferico, abbiamo tutti sentito un freddo pungente ed è stato necessario coprirsi con gli indumenti più pesanti che avevamo a disposizione: stiamo parlando di zone a 2000 metri di altezza nel nord della Spagna, perciò non sottovalutate il freddo che potrebbe presentarsi.

A circa 3,5 chilometri dal Teleferico si trova l’Hotel Aliva dove abbiamo trascorso la notte, una sorta di via di mezzo tra un rifugio e un albergo con 27 camere, un ristorante e una caffetteria. La mattina seguente ci siamo svegliati con un sole splendido e con un facile trekking (tutto in discesa) durato circa tre ore, siamo scesi fino al piccolo villaggio di Espinama.

Oltre ai paesaggi montani davvero suggestivi, ciò che ha reso queste tre ore memorabili è stato il fatto che, per pura coincidenza, il giorno del nostro trekking coincidesse anche con il giorno della transumanza, ovvero quel giorno dell’anno in cui tutti i pastori spostano temporaneamente, ovvero per il periodo estivo, i loro greggi e mandrie verso i pascoli di alta quota. Ci siamo trovati così a goderci la vista di prati colmi di pecore e mucche e, a tratti, a dover dare loro il diritto di precedenza sul sentiero che stavamo seguendo.

Un’ultima nota di colore: in Cantabria dalla montagna al mare vi è appena un’ora d’auto, quindi d’inverno è possibile sciare di mattina, prendere l’auto e trovarsi in spiaggia per fare surf nel pomeriggio, mentre d’estate vale lo stesso discorso semplicemente sostituendo allo sci le camminate e il trekking. Non male per chi ama gli sport a contatto con la natura!


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