Alle nove di mattina, su un pullman per il centro incredibilmente poco affollato, l’uomo seduto di fronte a me legge La canzone del cavaliere, di Ben Pastor. Sulla cinquantina, ha i capelli grigi tagliati cortissimi e sotto la felpa blu indossa una camicia bianca che gli spunta dal colletto e sui fianchi, un po’ scomposta. Sulla punta del naso ha un paio di occhiali sottili, legati con una cordicella rossa. Al polso porta tutta una serie di bracciali dorati e argentati piuttosto spessi e vistosi. Legge un po’ ingobbito, quasi come se stesse studiando qualche documento importante in una biblioteca. A ogni fermata solleva brevemente lo sguardo, poi torna a immergersi nella lettura.
Tagged: gialli, Torino