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La capoeira: tra musica ed armonia una forma d’arte creata dagli schiavi africani in Brasile

Creato il 13 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

(Un articolo di Davide Ballinari) – Capoeira, una parola che si sente nominare sempre di più, un modo per esprimersi, una forma d’arte. Nella storia di questa disciplina si parla di leggi che la proibirono, di schiavi, di lotte per la libertà e vita di strada, ma anche di musica, passione e cultura, un mix affascinante che le ha permesso, il 26 novembre 2014, di diventare patrimonio immateriale dell’Unesco. A tutti gli effetti, la capoeira è un’arte marziale di origine Afro-brasiliana spettacolare nei movimenti, che viene praticata all’interno di una roda, un cerchio di persone che, con la loro energia, cantano e battono le mani a ritmo con strumenti musicali, creando un’atmosfera unica in cui poter letteralmente giocare con il proprio corpo.

(Foto © Filip -stoopsbedstuy.org)

(Foto © Filip -stoopsbedstuy.org)

La storia della capoeira. La nascita della capoeira è legata alla deportazione degli schiavi dall’Africa fino al Brasile, intorno al XVI secolo, che i portoghesi, colonizzatori della costa sud-americana, sfruttavano per i lavori più intensi nelle piantagioni di canna da zucchero, tabacco e caffè.  Il contesto che si creò permise lo sviluppo della capoeira come forma di combattimento, in previsione di una ribellione per la libertà. I movimenti sinuosi e artistici, uniti alla musica, non diedero la possibilità ai portoghesi di capire quali fossero le reali intenzioni dei loro schiavi e, ingannati, gli permisero di continuare ad allenarsi. Nel 1888 l’abolizione della schiavitù non fece avere luogo a questa rivolta e, una volta in libertà, gli schiavi fecero fatica ad integrarsi nella società, tanto che in molti svolsero attività illegali, ma la capoeira continuò ad esistere e nel 1932 venne aperta la prima scuola da Mestre Bimba.

Esistono versioni più o meno discordanti riguardo alla storia di questa arte marziale e, forse, il mistero che ruota attorno a questi racconti, non fa che suscitare ancora più interesse.

La musica ed il gioco. La concezione che si ha oggi della capoeira non è più associabile a quella del vero e proprio combattimento, bensì a quella del gioco, la cui pratica viene comandata dagli strumenti musicali presenti nel cerchio, che seguendo il suono del berimbau, uno strumento verticale mono corda, creano una situazione per poter dare vita a questa “lotta di ballerini e danza di gladiatori”. Il canto, come la musica, ha un ruolo fondamentale in questa arte, perché permette di trasmettere oralmente la storia che ha vissuto la capoeira ed è un modo di dare il proprio Axè, o energia, all’interno della roda.

Studi scientifici hanno rilevato i benefici che si possono ricevere da un costante allenamento di questo tipo perché, oltre a solleticare la capacità musicale, richiedendo di imparare a cantare e suonare contemporaneamente, la capoeira stimola in maniera efficace tutti i distretti muscolari, mantenendo una ottima forma fisica e allenando il corpo nelle sue componenti fondamentali: forza, resistenza, velocità, flessibilità ed equilibrio. Divertente, completa e stravagante.


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