Satoe Tone è un’illustratrice giapponese di luminosa e vivissima grazia. Nelle sue tavole gli elementi naturali, colorati e rigogliosi, si mescolano a temi incantati e fantastici, a piccole ironie, buffi personaggi; i suoi colori sono, allo stesso tempo, armoniosi e vivaci, allietati da sfumature e trasparenze, le sue forme morbide e l’insieme delicato e sognante.
L’artista ha vinto il Premio Internazionale d’Illustrazione 2013, riconoscimento dedicato ai giovani, istituito dalla Fiera del libro per ragazzi di Bologna in collaborazione con la Fundación SM e, in occasione della stessa manifestazione, quest’anno è stata allestita una mostra dedicata.
Purtroppo non ho potuto visitare la rassegna ma ho avuto modo di sfogliare, con grande apprezzamento, uno degli albi che l’autrice ha pubblicato in Italia con la casa editrice Kite: “La carota gigante”.
Un’opera lieve con punte di dolce e birichina scanzonatezza, impreziosita da dipinti pieni e sorridenti, che conquistano per la magia, squisitamente femminile, dei loro scenari. Eleganti e divertenti allo stesso tempo, tracciati da tocco accurato e originale, tutti da gustare nei loro deliziosi particolari e l’uso, garbatissimo e florido, del colore.
Entrarvi è come accedere ad una dimensione che è allo stesso tempo eterea e lussureggiante, dove il disegno fitto delle foglie e dei fiori, splendidi nelle loro tinte accese, si sposa equilibratamente con particolari bizzarri e un po’ naif e con altri impalpabili e onirici.
Tra le righe di una storia semplice, con poche e misurate righe di testo, un messaggio importante sul valore e sul potere della fantasia, che permette all’immaginazione di volare libera e di creare.
La realtà si può sì osservare per quella che è, ma anche trasformare, tutto può essere ciò che è ma anche ciò che non sembra e la forza della creatività risiede proprio nel saper pensare come possibili usi straordinari per oggetti ordinari.
Sei conigli simili nella forma panciuta ma differenti per dimensioni, altezze e larghezze, trovano un bel giorno, mentre sono intenti a scavare in un prato, ciascuno diligentemente provvisto di secchiello e paletta, una carota gigante.
Ma non grande così per dire. Proprio enorme!
Il grosso tubero è un tesoro prezioso, quindi è giusto, sacrosanto direi, interrogarsi su cosa farne.
Con la sua originale forma ad ombrello, il robusto e nodoso tronco conico, il ciuffo verdeggiante e leggero, potrebbe a buon diritto diventare un veliero. Basterebbe lasciar galleggiale le sue foglie ed affidarsi al vento per spingere la radice. Si solcherebbero, così, i mari…
Oppure, messa in orizzontale, lavorando appena un poco per ricavare un cestello di paglia, potrebbe rassomigliare ad un dirigibile. E in tal caso, via, ad esplorare i cieli!
A guardala bene, però, il suo gambo, così florido, sembrerebbe proprio un giardino. Si potrebbe seminare a fiori e diventerebbe, così, tra tutti, il campo fiorito più prossimo al cielo.
Accidenti, parrebbe un’oggetto così banale, una semplice insignificante carota eppure c’è l’imbarazzo della scelta.
Va a finire, però, che dopo tanto pensare, immaginare, camminare a testa in giù – sulle orecchie! – darsi la mano improvvisando girotondi, adagiarsi sul morbido tappeto di foglie, arrivi un languorino.
I sei coniglietti ora hanno proprio fame! E guarda caso, accanto a loro c’è proprio una succulenta…
Un albo che sicuramente deve il suo incanto alle splendide illustrazioni dell’autrice ma che non rinuncia ad una storia fresca e gustosa, molto meno scontata di quanto potrebbe apparire ad una prima rapida scorsa.
Da notare è l’impeccabile costruzione del ritmo, gestito tramite un’alternanza tra doppie pagine che narrano il tempo reale del racconto – i conigli alle prese con la carota gigante vera e propria – e doppie pagine che parlano della dimensione dell’immaginazione, nella quale gli stessi protagonisti vengono mostrati durante la realizzazione della fantasia.La dichiarazione dell’intento (cosa vorrebbero fare col tubero) avviene nelle prime e ciò crea nel lettore suspense e aspettativa. Lo sfogliare è così stimolato dalla curiosità di vedere, fattivamente, come i protagonisti riusciranno a realizzare il proprio sogno.
L’effetto, inoltre, buffo e paradossale della carota usata per volare, attraversare i mari o come confortevole casa, muove al sorriso. Sorprende e allieta, un connubio perfetto che stimola il bambino ad andare oltre, a immaginare altre trasformazioni e lo spinge ad osservare la realtà con un occhio più vigile e creativo.
(età consigliata: dai 3 anni)
Se il libro ti piace, compralo qui: La carota gigante