Come mi è già capitato altre volte in passato, questo è un post derivativo. Nello specifico la mia fonte odierna è Quarto Podere – La carriera di un giovane blogger in 33 semplici passi.
Recuperatelo e leggetelo, che ne vale assolutamente la pena.
Fatto? Ok, bravi.
Oggi vi propongo la versione limitata ai soli blogger letterari italiani. Non tutti, per carità. Ne conosco molti estremamente in gamba e capaci di mantenere fino in fondo la loro libertà di pensiero e di espressione. Per contro esiste una vasta schiera di wannabe scrittori o editor, a volte entrambe le cose, che piano piano utilizzano il loro blog per agganciare le persone giuste. Giuste perché piazzate in posizioni strategiche, mica altro.
Che poi, per carità, è una scelta di vita come un’altra.
Ecco, io ho scelto l’altra, e sono felicissimo.
Anyway, procediamo…
La carriera di un blogger letterario italiano
- Non ha ancora un blog, ma inizia a leggerne parecchi.
- Di questi sceglie una rosa di 10-15 blog in cui comincia a commentare, solitamente profondendosi in complimenti e salamelecchi.
- Partecipa a qualche concorso indetto da uno o più di questi blog, sottolineando millemila volte che “l’importante è partecipare”.
- Se al terzo o quarto tentativo non vince qualcosa, inizia a rosicare, ma con una certa educazione.
- Apre il suo primo blog, generalmente su Blogspot.
- Chiede ai veterani di fargli pubblicità “anche se so di non essere alla tua altezza” (l’umiltà fa colpo, forse).
- Scopiazza gli stili e gli argomenti dei blogger che vuole emulare.
- Si lamenta di non avere subito 3000 lettori fissi.
- Le lamentele gli fanno salire le visite.
- Le lamentele attirano altri wannabe, delusi dal fatto che i veterani non li riempiono ogni giorno di incoraggiamenti e lodi.
- Un editore di medie dimensioni entra in contatto con lui, chiedendo recensioni in cambio di copie-staffetta.
- Le recensioni sono super-positive, quindi il blogger crea un canale privilegiato con questo editore.
- Altri editori vengono attratti dalla disponibilità del blogger.
- Il blogger ricomincia a partecipare a concorsi di scrittura, indetti da webzine e siti affiliati con gli editori amici.
- Vince qualche premio. Viene inserito in antologie quali “365 Racconti prima di Andare di Corpo”.
- Inizia a collaborare a titolo gratuito con le medesime webzine.
- Diventa un recensore “qualificato”, il che equivale a poter firmare articoli su webzine quali “L’Unico vero portale dell’Horror in Italia”.
- Cura sempre meno il suo blog, perché oramai gli articoli li scrive per gli altri, gratuitamente.
- Entra a far parte dello staff di una qualche casa editrice, ovviamente senza essere pagato.
- Scrive un articolo in cui attacca il self publishing, colpevole (come è noto) di tutti i mali del mondo.
- Annuncia che sta scrivendo il suo primo romanzo.
- Il romanzo viene pubblicato per la casa editrice in cui lavora, o con una gemellata.
- Il suo romanzo viene girato a molti wannabe blogger, che nel mentre hanno cominciato a considerare il nostro eroe come un esempio da imitare.
- Diventa l’amministratore di qualche enorme forum nazionale che parla di scrittura ed editoria.
- Apre una sua casa editrice, in cui pubblica romanzi e antologie dei vecchi colleghi che un tempo sono stati così buoni con lui.
- Viene invitato a parlare di scrittura su magazine come Vanity Fair o Io Donna.
- Organizza eventi nazionali, del tipo “La Fiera del Dieselpunk”, di cui si è autodichiarato signore e padrone.
- Pubblica con Mondadori. Ripetutamente.
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