Regia: Fede Alvarez Anno: 2013 Titolo originale: Evil Dead Voto: 7/10 Pagina di IMDB (6.5) Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
Una delle prime domande che mi faccio in questi casi è "ce n'era davvero bisogno?". La risposta è quasi sempre la stessa, ovvero un classico ed inamovibile NO. Alcune volte, però, dopo aver visto il film la situazione cambia. Cosa fu La Casa lo sappiamo tutti, così come sappiamo quale sia stato il suo impatto su di un certo genere. E se ad affiancare l'esordiente Alvarez c'è il trittico delle meraviglie Raimi, Tapert e Campbell si ha l'idea che non sia solo e soltanto una mossa commerciale. Oggi va molto di moda creare remake, sequel, reboot di cult passati, ma non per forza deve essere un male. Qui, come però avviene per tutta la saga originale , siamo ad una svolta ben congegnata che è difficile definire una semplice rivisitazione in chiave moderna. Gli elementi narrativi prendono come base il lavoro del 1981, ma non mancano richiami a tutta la trilogia ed il fatto che la trasposizione sia ambientata ai giorni d'oggi ha la doppia valenza del remake e del sequel. Non sfigurerebbe in nessuno dei due casi. Quindi sì, La Casa 2013 mi è piaciuto abbastanza, per non dire molto. Conscio del fatto che si va a modificare un aspetto fondamentale della fortuna di Raimi: viene a mancare totalmente l'aspetto ironico e ci si concentra non tanto sull'horror (la trama è sempre troppo debole), ma sullo splatter. E da questo punto di vista, supera alla grande ogni altro capitolo precedente. Qui ci si prende sul serio, è cupo, macabro, violento e brutale. Si evidenziano solo questi aspetti, ma Alvarez, coadiuvato dalla produzione, riesce a farlo inserendo un sacco di omaggi (graditissimi) che non si limitano ad alcune scene, ma proseguono anche nella tecnica e nel montaggio. Insomma, il risultato finale è molto buono, ed approvo l'idea di non creare un prodotto simile nella sostanza agli altri. Il banchetto a cui andremo ad essere ospiti è a base di sangue e mutilazioni. Tante. Tantissime, troppe potrebbe dire qualcuno. I dialoghi ed intere scene sono una strizzata d'occhio a tutto il resto, per questo motivo sarebbe un prodotto incompleto se non si fossero visti i lavori precedenti, eppure ha una sua struttura molto più solida, con una storia ricercata in alcuni aspetti. Lo vediamo sopratutto nella lunga introduzione, lenta in confronto al resto della pellicola, che non smette un attimo di impressionarti. Oggi va bene così, nessun ammiccamento, nessuna faccia imbarazzata di fronte alla telecamera, nessuna spacconeria. Ed i fiumi di sangue sono ciò che più resta indelebile se andiamo a stringere e tagliuzzare qua e là. Il film vuole turbare e ci riesce (non come Martyrs però) perchè non hanno tirato via ed i soldi spesi per ogni tipo di menomazione fisica è di alto livello. Non c'è un personaggio che non venga smembrato e torturato dal male, senza che questo vada di pari passo con scene che sdrammatizzano o che ammiccano. Anche perchè diciamolo, La Casa 1981 con un budget ridotto aveva nelle vene quella parte di fatto poco bene che poi ne La Casa 2 è stata il fiore all'occhiello. Un limite, non aver sfruttato il limite che lo ha reso cult. Ma si può farlo oggi? No secondo me e no secondo Raimi o Alverez. Mi trovano in sintonia con la scelta.