M. Caccia, dalla serie I'm a mother I'm a kid
Ho conosciuto Marina Caccia per caso, ci siamo incontrate in un bar, poi abbiamo collaborato insieme a un evento e poi mi ha chiesto di aiutarla a realizzare il suo portfolio on line.
M. Caccia, dalla serie I'm a mother I'm a kid
M. Caccia, dalla serie Days of our life
Marina mi accoglie in una casa semplice, non grandissima ma fortemente personalizzata, dove ogni porta ha un colore diverso e ogni angolo racconta qualcosa. Mi offre un the verde proveniente dalla Cina e biscotti in una ciotola che ha fatto al corso di ceramica.Guardiamo le sue foto sparse su 2 computer, chiavette e veri hard disk esterni.Immagini che attraversano una carriera di 20 anni, dal b/n al colore, alle textures, alle serie. Eventi, matrimoni, ritratti, paesaggi, auto-ritratti, sperimentazioni e collaborazioni con altri fotografi ci passano davanti come pezzi di vita e ricordi e soprattutto punti di vista che cambiano e crescono.M. Caccia, dalla serie Imperfect mimicries
M. Caccia, dalla serie Imperfect mimicries
M. Caccia, dalla serie Imperfect mimicries
Marina è così. Vive di fotografia, ci crede, è il suo mondo. Non si stanca di cercare nuove prospettive e di mettersi in gioco. Non si perde nei tecnicismi, ma nelle possibilità della stampa su tela e della luce naturale. Tutto quello che vede, lo guarda già nel mirino con un viraggio ad hoc.Conoscerla e collaborare con lei (stiamo lavorando ad altri progetti) vuol dire entrare nel suo mondo; ed è bello entrare nel mondo, come lei si definisce ora, di una “bulimica d'arte”.M. Caccia, dalla serie Imperfect mimicries